Il giardino di piazza Statuto, di fronte a Palazzo Paravia, da questa mattina è dedicato ad Ezio Bosso.
Il musicista, compositore, direttore d’orchestra, divulgatore e Mod è stato ricordato oltre che dalle autorità cittadine, dal nipote Tommaso e dall’amico e rappresentante dei Mods di piazza Statuto, Oskar Giammarinaro.
Il presidente del Consiglio Comunale Francesco Sicari ha sottolineato le celerità del percorso che ha portato la Città all’intitolazione del giardino, un segno importante nei confronti di una una persona verso la quale “la Città ha un grande debito, quello di non essere stata capace di accoglierla e valorizzarla come meritava, una città che non è riuscita dare spazio ad un grande artista e che, solo oggi, lo accoglie per sempre nella sua toponomastica”.
Dopo il saluto del presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, che ha ricordato come Bosso rappresenti un pezzo della storia musicale della Città, il ringraziamento del nipote di Ezio Bosso, Tommaso.
“Un grazie a coloro che hanno permesso l’intitolazione in brevissimo tempo e a Oskar e ai Mods di piazza Statuto ai quali Ezio era legato, ha sottolineato. Questa Città non è stata gentile con lui, ma oggi è un punto di partenza, che questo giardino dove Ezio veniva ogni volta che raggiungeva Torino, possa diventare un luogo di aggregazione anche per chi non fa parte dei Mods”.
“Grazie a Ezio abbiamo finalmente un riconoscimento della Città, che per la verità, da quarant’anni non abbiamo mai chiesto”, ha sottolineato Oskar Giammarinaro. Ci è voluta la statura di Xico (così era soprannominato Ezio Bosso) che ha portato lustro alla città e ha sempre rivendicato la sua appartenenza ai Mods e ai Mods di piazza Statuto. E’ sempre venuto qui per stare con noi. Tra noi ci sono quattro generazioni in piazza, porteremo avanti il suo nome in questo luogo. Abbiamo raccolto 25000 firme per l’intitolazione, non tutti Mods, il che significa che tutta la città si è mobilitata per lui”.
La sindaca Chiara Appendino ha concluso gli interventi: “Oggi non voglio parlare di Ezio ma voglio parlare con Ezio. Hai saputo essere in mezzo a noi fisicamente, con la tua musica, lasciando a noi una meravigliosa eredità da custodire, lo hai fatto iniziando da qui, da Torino, dandoci un enorme motivo per essere orgogliosi di questa città. Lo hai fatto con difficoltà immense. Ci hai resi partecipi di una profondità dimostrando come gli ostacoli siano trampolini per volare ancora più in alto.
Mi piace pensare, ha concluso, come da questa piazza la musica di Ezio possa arrivare a tutti, continuando a unire le anime come solo lui è riuscito a fare, e tramite la musica trasmettere i suoi valori”.
La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa dal Tricolore, accompagnato dall’Inno nazionale.
Federico D’Agostino