Un aggiornamento sulla situazione delle opere di bonifica dell’area ex Diatto, in Borgo San Paolo, è stata al centro dell’ultima riunione targata 2017 delle commissioni Ambiente e Urbanistica. L’area compresa tra le vie Frejus, Revello, Moretta e Cesana corrispondeva ad un edificio industriale storico, costruito nel 1905, che aveva dapprima ospitato le officine automobilistiche Diatto e poi uno stabilimento della SNIA Viscosa (chimica). Gravemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, era poi stato a lungo utilizzato come sede di uffici e magazzini comunali.
Nel 2013 ha avuto luogo la demolizione degli edifici non più vincolati, con la prospettiva di realizzare insediamenti abitativi e commerciali. La lunga permanenza sul posto di stabilimenti industriali, con lavorazioni anche di forte impatto ambientale – e in decenni dove i controlli e le normative ambientali non abbondavano – hanno reso necessari intensi lavori di bonifica.
In diversi settori del perimetro, oggi completamente delimitato e interdetto al pubblico per ragioni di sicurezza, alle analisi effettuate sulla qualità del terreno e della sottostante falda acquifera hanno fatto seguito opere di sbancamento e rimozione del suolo, sino a profondità variabili da uno a quattro e fino a più di sette metri di profondità, a seconda dei lotti. Le scorie chimiche depositatesi nel tempo, come gli idrocarburi, sono state così asportate. Restano alcuni strati di idrocarburi pesanti, ma stabili e situati a un livello tale rispetto al piano di campagna (la superficie, insomma), hanno spiegato in Commissione i tecnici, da non creare pericoli né per la qualità dell’aria né per la falda acquifera sotterranea, situata a 23 metri di profondità. Anche a cantiere ancora aperto, quindi, non vi sarebbero rischi per la salute degli abitanti della zona.
La buona notizia è che, dopo alcuni intoppi passati, i lavori di bonifica potrebbero essere completati entro l’estate dell’anno prossimo. Intanto, è stato spiegato in Commissione, non mancano gli operatori economici che hanno manifestato interesse per l’area, che si trova in una posizione semicentrale rispetto al tessuto urbano. E tra le ipotesi di utilizzo da essi prospettate, oltre a quelle originariamente previste, vi sarebbero opzioni quali residenze per anziani o per studenti universitari.
Claudio Raffaelli