L’emergenza tratta in Piemonte ha origini negli anni ’90. Ma dal 2011 la Procura di Torino ha creato la prima sezione anti tratta, riconoscendo, con sentenza passata in giudicato, l’esistenza della mafia Nigeriana.
Il tema è stato affrontato in una conferenza che si è svolta per iniziativa del Consiglio regionale a Palazzo Lascaris, nel corso della quale sono intervenuti il sostituto procuratore presso la procura di Torino Stefano Castellani, il commissario della Polizia Locale presso la Procura di Torino e consulente della Commissione Parlamentare “Antimafia” per quanto riguarda la Mafia Nigeriana, Fabrizio Lotito, e il giornalista reporter e documentarista, esperto conoscitore di mafia nera, Sergio Nazzaro.
All’incontro, introdotto da Silvio Magliano nelle vesti di consigliere regionale, ha preso parte, in rappresentanza della Città, la presidente della Commissione Legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, Carlotta Tevere.
Il fenomeno della tratta è in crescita, nonostante proprio a Torino, è stato sottolineato, tra il 2012 e il 2016, si è inferto un duro colpo alla criminalità organizzata nigeriana, grazie ad una seconda indagine (operazione Athenaeum) dove si è accertato l’esistenza di un terzo secret cult (i maphite), oltre ai due scoperti 15 anni fa (i black-axe e gli eiye). L’indagine condotta dalla squadra investigativa anti tratta della Polizia locale di Torino, si è conclusa con l’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Sono organizzazioni che ricalcano, in tutti gli aspetti, le organizzazioni di stampo mafioso italiano: simili sono gli organigrammi, simili i ruoli, simili i riti di iniziazione dei malavitosi, caratterizzati da una violenza tale che, in alcuni casi, si è configurato il reato di tentato omicidio.
La tratta e lo sfruttamento della prostituzione è un businnes secondo solo al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che nel mondo frutta più di 32 miliardi di dollari l’anno. Dall’ultimo rapporto dell’ufficio delle nazioni unite (2018), la tratta di esseri umani riguarda, nel mondo, più di 20 milioni di persone. Il 72% sono donne di cui il 23% minorenni. Il 60% è destinato alla prostituzione, mentre il 34 % a quello lavorativo, il restante all’accattonaggio. In Europa nell’ultimo anno le vittime di tratta accertate sono state 21.000 I recenti dati dell’Oim (Organizzazione internazionale delle migrazioni) ci dicono che in Italia, negli ultimi anni, il numero delle giovanissime nigeriane ha raggiunto quota 15.600. Moltissime sono minorenni. In Italia le vittime di tratta accertate sono quasi 2000 in costante aumento.