Doppia cerimonia, questa mattina, per l’intitolazione a Gigi Ghirotti della Sala conferenze della ASL Città di Torino nella sede di via San Secondo 29 e dell’Aula studio dell’Istituto “Paolo Boselli” di via Montecuccoli, in occasione del centenario della sua nascita. Una carriera giornalistica spesa fra il Giornale di Vicenza, La Stampa e l’Europeo, Ghirotti è stato anche scrittore e saggista. Nel 1972, gli viene diagnosticato il linfoma di Hodgkin: “Ho un cancro e lo so, parliamone insieme”, annuncia durante una trasmissione televisiva della RAI, trasformando la confessione in strumento per denunciare l’isolamento dei malati, l’insufficienza delle strutture sanitarie, le carenze dell’assistenza pubblica.
Come si legge sulla pagina della Fonazione che prende il suo nome, tutti gli articoli elaborati in quel periodo, sono di indignazione per la condizione in cui è tenuta la “casta degli ammalati” e, soprattutto, di quegli ammalati, appartenenti alle classi meno abbienti, che patiscono la pressione dell’emarginazione sociale, della povertà culturale, dell’indigenza economica, in una struttura come quella ospedaliera, di tipo carcerario, che funge da acceleratore dei fattori di degradazione”. Per questo, Ghirotti decide di denunciare gli abusi e le carenze di una gestione ospedaliera inumana, aprendo a prospettive di lotta per i diritti civili per il recupero e la salvaguardia dell’identità del malato e non solo della sua guarigione. Nel 2018 il Boselli ha intrapreso con ASL Città di Torino ed altre istituzioni scolastiche, i licei Gobetti, Alfieri e Berti, il progetto “il Valore della Cura”, sviluppando un percorso che, dagli articoli di Gigi Ghirotti, li ha portati a restituire le loro sensazioni da relatori, il 10 dicembre 2019, durante un convegno al quale hanno partecipato istituzioni, medici e giornalisti.
Adriana Ciaravella, dirigente scolastica del Boselli, durante la cerimonia odierna, ha ricordato che quell’iniziativa ha permesso di sviluppare un progetto indirizzato ad ottenere una maggiore professionalizzazione del percorso di studi sociosanitario con una specifica curvatura medico-assistenziale: “Siamo fiduciosi – ha dichiarato – che questo percorso sperimentale potrà consentire ai nostri diplomati di essere avviati immediatamente al lavoro attraverso il riconoscimento del loro Diploma in “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” quale titolo abilitante”. Alla cerimonia di questa mattina ha partecipato, in rappresentanza della Città Di Torino, la vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero. Nel salutare gli intervenuti, Ferrero ha ricordato le qualità umane e professionali di Ghirotti, rappresentante di una realtà importante, non solo per la cura del malato, ma per la percezione che ne abbiamo. “La compassione come compartecipazione del dolore altrui – ha concluso Ferrero – è il valore aggiunto che l’esperienza di Ghirotti ci insegna, che dobbiamo recuperare ed insegnare ai nostri giovani, per andare oltre la cura, che deve essere asettica, e diventare momento di solidarietà e partecipazione alla sofferenza del malato“.