Qual è la situazione dei consultori a Torino?
Nell’approfondire un’interpellanza presentata dal consigliere Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), se ne è discusso nella seduta del 14 luglio 2023 delle Commissioni Quarta e Diritti e pari opportunità, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), con l’audizione di Orazio Pirro, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Asl Città di Torino.
Il direttore ha sottolineato l’integrazione tra la struttura, gli ospedali e il territorio, per garantire la continuità delle cure e tutelare la salute delle donne e dei minori.
Il Dipartimento – ha spiegato – collabora con i punti nascita, i servizi socio-assistenziali, le scuole e anche con l’autorità giudiziaria per situazioni di disagio e maltrattamenti.
Pirro ha precisato che le attività svolte si occupano della promozione e tutela della salute della donna e della coppia, con attenzione sia ai neonati sani che a quelli patologici, alla tutela di bambine e bambini, anche con bisogni speciali, alla riabilitazione minori, ecc.
Particolare attenzione – ha spiegato Orazio Pirro – viene prestata alle famiglie con fragilità.
Ha quindi fornito l’elenco dei consultori pediatrici e familiari presenti a Torino. Nella Circoscrizione Due, si trovano in via Bellono e via Farinelli, nella Tre in via Monginevro 130 e via Avigliana, nella Quattro in via Pacchiotti, nella Cinque in via Coppino e via Sospello (oltre al Consultorio Giovani in via Azuni 8), nella Sei in via Montanaro e via degli Abeti, nella Sette in lungodora Savona, nella Otto in via Pellico e via Alassio (ora in corso Corsica). Sono in corso – ha aggiunto – possibili trasferimenti di sede in vista di lavori finanziati dal Pnrr.
Nel 2022, hanno avuto accesso alle strutture 65.460 donne: 35.460 per visite ginecologiche, 30 mila per gravidanze. Ci sono stati 19.365 interventi del consultorio pediatrico, sono stati effettuati circa 28 mila pap test e 5.800 controlli di contraccezioni e sono state consegnate 5.577 agende di gravidanza. Sono state effettuate 1.237 interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg).
Nell’area Sud di Torino sono in servizio 10 medici (4 dipendenti), nell’area Nord sono 9 (5 dipendenti). Ci sono inoltre 30 ostetriche, 20 infermieri professionali e 2 assistenti sociali, oltre a un servizio di mediazione interculturale.
A Torino è inoltre attivo l’ambulatorio ginecologico “Fior di Loto”, accessibile a donne con disabilità, realtà unica in Italia, vero fiore all’occhiello dell’Asl, che nel 2022 ha preso in carico 148 donne, effettuando 148 ecografie e 50 screening.
Nel dibattito in Commissione, Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), ha affermato che l’attuale numero dei consultori a Torino è sufficiente. Ha quindi chiesto approfondimenti su età e fascia sociale delle donne che si rivolgono ai servizi, ribadendo che gli orari sono legati alla gestione nazionale della sanità.
Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha sottolineato l’importanza di promuovere maggiormente l’educazione sessuale e sentimentale attraverso i consultori, per tutelare la salute riproduttiva delle donne, in particolare di quelle più fragili e povere.
Condividendo l’opinione della consigliera Apollonio, Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha evidenziato la necessità che i consultori siano presenti in ogni Casa di comunità, per seguire le donne non soltanto in occasione della gravidanza e intercettare meglio le violenze.
Il servizio ha un’utenza importante – ha detto Ludovica Cioria (PD) – e può svolgere un ruolo fondamentale per una maggiore conoscenza sull’endometriosi e per tutelare la salute sessuale e riproduttiva femminile.
Per Ivana Garione (Moderati) i consultori non hanno orari adeguati ai bisogni della popolazione torinese e andrebbero potenziati anche con assistenti sociali, per favorire percorsi di accompagnamento, maternità responsabile ed educazione sessuale. Va rivisto l’intero modello – ha concluso – per offrire un’assistenza personalizzata, non solo sanitaria.
Occorre risolvere i problemi di accessibilità – ha ribadito Pietro Tuttolomondo (PD) – e intensificare i rapporti con le scuole.
Secondo Tullia Todros, dell’Osservatorio cittadino sulla salute delle donne, bisogna incrementare la multidisciplinarietà e gli orari di apertura dei consultori: il servizio – ha detto – è stato quasi smantellato e non si occupa adeguatamente della salute sessuale e riproduttiva delle donne, in tutte le età della vita. Occorre inoltre – ha aggiunto – avere maggiori informazioni sui numeri di accesso ai servizi.
Per l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli, “i consultori non hanno una copertura sufficiente per orari e servizi”. Ha quindi espresso preoccupazione per la possibile dismissione del consultorio nel quartiere Falchera e la mancata apertura di una struttura alle Vallette. Siamo molto lontani dall’avere un consultorio ogni 20 mila abitanti come previsto per legge – ha detto.
È necessario favorire l’accesso diretto e libero ai consultori, soprattutto nelle periferie di Torino – ha concluso.
Nella replica, il direttore Orazio Pirro ha apprezzato l’attenzione e la sensibilità di consigliere e consiglieri, condividendo “l’atteggiamento realistico e onesto” del consigliere Viale sui percorsi possibili. Ha quindi evidenziato la difficoltà nel reperire risorse umane: una problematica di livello nazionale – ha spiegato.
Pirro ha infine sottolineato i numeri importanti del servizio, che nel 2022 ha accolto oltre 65 mila donne, e che non è mai stato rifiutato ad alcuna donna un intervento. Ha anche ribadito la grande attenzione del Dipartimento Materno Infantile dell’Asl Città di Torino al lavoro in rete e alla multidisciplinarietà e al tema della violenza di genere e delle mutilazioni femminili, che a volte ha portato anche ad aggressioni del personale.
Massimiliano Quirico