
L’associazione Cicsene è stata protagonista della seduta del 28 marzo 2025 della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), dedicata all’approfondimento delle tematiche abitative.
Il presidente del Cicsene Gianfranco Cattai ha spiegato che l’associazione è nato nel 1972 come ente di ricerca-azione sull’abitare. Ha contribuito in passato alla creazione di un fondo per il miglioramento delle condizioni abitative per i migranti in collaborazione con Regione Piemonte, Unione Europea, Città di Torino e altri Comuni, raccogliendo 300 milioni di lire.
Ha anche elaborato negli anni 1997 e 1998 per il Comune di Torino uno studio di fattibilità per un Centro servizi per la locazione, che ha poi portato alla nascita di Locare.
Attualmente segue Sistema Abitare, una rete di sostegno per l’accesso alla casa, di cui fanno parte 22 soggetti pubblici e 72 enti del terzo settore.
Fa anche parte dell’Alleanza per la Casa e sta ora lavorando per un accordo con l’Anci, sempre sulle tematiche dell’abitare.
L’ente si concentra in particolare sull’accesso all’abitare, elaborando studi di fattibilità e sviluppando nuove soluzioni e politiche per la casa, con un approccio equidistante tra inquilini e proprietari di immobili, che sempre meno si rivolgono ad agenzie immobiliari per affittare le proprietà.
Il Cicsene – ha precisato Cattai – opera cercando soluzioni concrete per le “fasce grigie” di persone, quelle che si stanno impoverendo, con la consapevolezza che non si può chiedere ai privati di sostituirsi al welfare pubblico.
Nel dibattito in Commissione, Tony Ledda (PD) ha sottolineato la necessità di lavorare sulle varie forme di povertà e di marginalità sociale, sensibilizzando anche i proprietari di immobili e sviluppando nuovi modelli operativi dell’agenzia Locare.
C’è un’emergenza casa per tanti studenti italiani e stranieri – ha affermato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) – ed è anche necessario porre un freno a tanti affitti “informali” che portano alla creazione di “sacche di illegalità gravissime” che colpiscono i soggetti più fragili. Ha quindi evidenziato l’opportunità di iniziare a confrontarsi anche con il patrimonio immobiliare delle Diocesi.
Claudio Cerrato (PD), nel ringraziare il Cicsene per le analisi che porta avanti, ha ribadito la necessità di elaborare linee di intervento che non si limitino a gestire l’emergenza, anche ripensando Locare. Per dare risposte anche alle famiglie “normali”, alla fascia “grigia” della popolazione torinese, che si sta allargando.
Pierino Crema (PD) ha chiesto approfondimenti sui fondi di garanzia erogati da Locare e sugli eventuali limiti e sulla crescita degli importi degli affitti.
L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha sottolineato l’importanza di lavorare sull’incontro tra domanda e offerta nel mercato privato della locazione, auspicando che vengano messi maggiori strumenti a disposizione dei Comuni, ad esempio limitando il mercato degli affitti turistici brevi con una normativa nazionale e rendendo più conveniente affittare alle famiglie.
È necessario ripensare un nuovo modello delle città – ha detto l’assesore. Ha quindi dato la disponibilità a ripensare il modello Locare e a potenziare agenzie sociali e servizi di accompagnamento, non solo verso le persone fragili.
In conclusione, il presidente Vincenzo Camarda (PD) ha confermato l’impegno della Commissione e dell’Amministrazione Comunale a continuare a lavorare sull’elaborazione di politiche abitative, anche in collaborazione con l’Anci, e a predisporre un documento di sintesi con le proposte sinora raccolte dalla Quarta Commissione.
Massimiliano Quirico