Bilancio, gli interventi di maggioranza e opposizione prima del voto

Un dibattito fitto di interventi, aperto dalle critiche dell’opposizione ai documenti  poi posti in votazione e concluso – al termine degli interventi sa parte della maggioranza in difesa di quanto proposto dalla Giunta-  dal sindaco Stefano Lo Russo. In Sala Rossa, il confronto conclusosi nella tarda serata di lunedì 17 aprile è stato sereno ma serrato. Di seguito, ne offriamo una breve sintesi.

Secondo il consigliere Domenico Garcea (Forza Italia) il Comune di Torino ha la situazione finanziaria peggiore d’Italia, è in crisi produttiva e occupazionale e i suoi quartieri periferici sono in condizioni disastrose, ostaggio di una dilagante illegalità. Torino – ha concluso – è una città stanca, anziana e depressa ed è inaccettabile che l’Amministrazione aumenti le tasse.

Per Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) il bilancio – così come la maggioranza in Consiglio – non è pervenuto: non si capisce quale sia la visione sul futuro di Torino e come si stia lavorando per aumentare le entrate della città, la più indebitata d’Italia e quella con le tasse più alte. Servono più fondi – ha aggiunto – per il welfare, per sostenere le famiglie con figli e per la Polizia Municipale, così da contrastare baby gang e malamovida.

Occorre avere obiettivi precisi – ha affermato Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) – mentre il bilancio sembra fatto con tante toppe. Ha quindi ribadito la necessità di sostenere le famiglie, il lavoro e la parte più debole della popolazione. Occorre investire sui giovani – ha spiegato – e lavorare per attrarli a Torino e favorire le giovani coppie, ad esempio abbassando le rette degli asili nido e aiutando con un “bonus retta” chi ha un ISEE basso.

Per Paola Ambrogio (FdI) quella dell’assessora Nardelli è una narrazione fiabesca che divide i buoni (il Comune) dai cattivi (il Governo) che non corrisponde alla realtà. La città ha un indebitamento sopra i tre miliardi di euro. Da dove arriva questo debito, si chiede, considerando che il centrodestra non ha amministrato la città negli ultimi vent’anni. Per Ambrogio i dati a livello nazionale non sono allarmanti e la situazione sta migliorando per le imprese e per le famiglie. Il Comune deve impegnarsi di più dei problemi a livello locale.

Anche Giuseppe Iannò (Torino libero pensiero) sottolinea il pesante indebitamento. E vede una città in declino che non riesce ad uscire dall’ombra, con degrado economico e sociale aumentato dopo le Olimpiadi. L’amministrazione non ha capacità di attrarre investimenti e generare lavoro. Nessun progetto infrastrutturale, poche manifestazioni e le migliori migrano in altre città. Per Iannò mancano nuove idee in una città fragile, poco sicura, con troppe diseguaglianze e meno attrattiva dal punto di vista turistico.

Negativo il commento di Andrea Russi (M5S) che ipotizza nuovi aumenti delle tasse e un futuro taglio della spesa corrente e dei servizi. Per il consigliere pentastellato il Bilancio pareggia grazie a due interventi straordinari, Patto per Torino e PNRR. Terminati quelli mancheranno i soldi. Vede una città senza prospettive per il futuro, sempre più povera dove si vive sempre peggio, con un’amministrazione incapace di recuperare risorse e nessun piano di rilancio per una città. Totale assenza di prospettiva. Non capisce come si potrà in futuro mantenere in equilibrio il bilancio senza fare dei tagli.

Anna Maria Borasi (Pd) ha rimarcato il difficile momento storico e la scommessa della Giunta nella ripresa di Torino con un bilancio di espansione – grazie ai fondi del Pnnr –, prudenziale che mantiene i servizi essenziali, inclusivo e attento alle marginalità. La consigliera ha ricordato la mozione presentata dai gruppi di maggioranza di richiesta fondi alle Circoscrizioni.

Amalia Santiangeli (Pd) ricorda le gravi crisi mondiali portatrici di fragilità diffusa, aumento delle persone in difficoltà in un contesto dove le politiche governative – come il taglio del reddito cittadinanza – e regionali non aiutano a sufficienza. Occorrerà programmazione in favore di nuovi servizi – ha aggiunto – e maggiore disponibilità di personale come chiede la mozione a sollecito di stanziamenti specifici.

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha evidenziato l’implementazione di servizi e il mantenimento delle tariffe attuali nelle scelte della Giunta che grazie ai tanti progetti PNRR saprà cambiare la città. Tre sono le fragilità del bilancio cittadino, ha precisato: il debito (occorre rinegoziare i mutui); i costi delle bollette energetiche; l’aggravio di scelte politiche nazionali e regionali indifferenti alle tante fragilità.

Simone Fissolo (Moderati), esprimendo soddisfazione in particolare per le risorse messe a disposizione della digitalizzazione del Comune e per gli investimenti per il trasporto pubblico locale, ha evidenziato il contributo che il suo partito ha dato al Bilancio, in particolare in tre ambiti: maggiore attenzione ai giovani nell’era post Covid, con nuovi spazi di aggregazione con piastre polivalenti, obiettivo raggiungibile attraverso il recupero di piste di pattinaggio dismesse, potenziare i centri di incontro per anziani, pensare ad una Torino internazionale.

Elena Apollonio (Misto di maggioranza Alleanza dei Democratici – DemoS Democrazia solidale), ha criticato gli interventi delle minoranze considerandoli atteggiamenti da campagna elettorale mentre la città chiede senso di responsabilità collettiva. Sottolinea come oggi le città siano divenute il punto di caduta di problemi nazionali ed internazionali e per questo occorrono interventi dal Governo.

Per Tiziana Ciampolini (Torino Domani) questo bilancio guarda lontano mantenendo i piedi per terra. E’ un atto coraggioso che arriva dopo una fase a rischio di dissesto, mantenendo se non ampliando le risorse per i servizi sociali. Ricorda come il debito della Città arrivi da lontano, quando Torino investì da sola, senza aiuti.

Silvio Viale (Lista Civica) ha evidenziato le assenze nella minoranza di centrodestra. Sul debito, ha sottolineato come esso sia dovuto a investimenti per la città e non in spese effimere. Ha poi sottolineato che Torino ha buone disponibilità di asili nido, la crisi demografica è nazionale. Viale ha poi deplorato un dibattito avvelenato dalle contrapposizione politica, riaffermando la sua fiducia nel sindaco e spiegando la sua adesione alla mozione di accompagnamento della maggioranza.

Il sindaco Stefano Lo Russo, concludendo il dibattito ha sostenuto che la Città si trova in una fase unica che richiede la massima responsabilità, con la concomitanza di un sostanziale equilibrio dei conti (anche grazie al Patto per Torino col governo Draghi) e della grande progettualità legata al PNRR, con grande sforzo della struttura comunale e degli organi politici. Torino sta recuperando terreno perduto, ha aggiunto Lo Russo, rivendicando la ricerca dell’accordo con le istituzioni nazionali e la rilevante mole di investimenti contro la crisi. Sviluppo, coesione sociale, sostenibilità, cura della città: sono gli assi sui quali lavorare tutti insieme, ha concluso il sindaco invitando l’opposizione a un confronto costruttivo, ricordando il ruolo delle Circoscrizioni e della società civile.

Redazione di cittAgorà