La cittadinanza del quartiere Barriera di Lanzo, propaggine estrema della Circoscrizione 5 ai confini con Venaria, lamentano l’assenza di uno studio pediatrico in zona, dove pure i minori di 14 anni sono quasi 1200. Di questo disagio si era fatta interprete il Consiglio circoscrizionale, con un’interpellanza rivolta alla Città di Torino e discussa oggi durante una riunione della commissione IV Servizi sociali, condotta per l’occasione dal vicepresidente Pietro Abbruzzese. Presente anche il presidente della Circoscrizione 5, Enrico Crescimanno, è stata esaminata la risposta data dai vertici dell’ASL Torino, la quale ha ribadito che il numero di pediatri presenti sul territorio circoscrizionale è in proporzione congrua rispetto al numero dei residenti del distretto socio-sanitario Nord Ovest, costituito dalle Circoscrizioni 4 e 5.
Il problema evidenziato è però rappresentato dal fatto che in un’ampia porzione del territorio circoscrizionale, già segnata da varie difficoltà sociali, non esiste uno studio pediatrico. Vero è che i pediatri di libera scelta sono professionisti convenzionati con l’ASL, che non può assegnare loro d’ufficio una precisa sede: e talvolta può esservi la tendenza a evitare le zone più complesse dal punto di vista sociale. Un problema che non riguarda solo la pediatria né soltanto Barriera di Lanzo, ma anche, ad esempio, il quartiere Falchera per quanto riguarda la Medicina generale
Nel corso del dibattito, che ha visto intervenire i consiglieri e consigliere Catanzaro, Cerrato, Garione, Tuttolomondo, Castiglione, Iannò e Ravinale, oltre all’assessore Rosatelli, ha individuato alcuni terreni sui quali agire. In primo luogo, studiare forme di incentivazione all’insediamento di un pediatra in Barriera di Lanzo, ad esempio fornendogli un locale di pertinenza comunale o circoscrizionale dove aprire uno studio, magari non full time ma in grado di offrire il servizio per qualche giorno durante la settimana.
Esiste però anche un problema relativo all’opportunità, sostenuta in più interventi, di rivedere l’assetto della Conferenza socio-sanitaria, mutato dopo la costituzione dell’ASL unificata torinese, prevedendo nuovamente la partecipazione delle Circoscrizioni e modificando il parametro specialisti/residenti su base circoscrizionale e non rispetto ai distretti sanitario, essendo questi ultimi spesso disomogenei dal punto di vista.
In ogni caso, è emerso durante il confronto, esiste una carenza di sistema, con una situazione che in tutto il Paese vede all’opera nel settore pubblico un numero insufficiente di medici e personale sanitario in generale. Numero chiuso nelle facoltà di Medicina e tagli alle spese per la Sanità pubblica hanno contribuito non poco a un quadro generale del quale il problema del servizio di pediatria in Barriera di Lanzo è solo un tassello, sul quale la commissione ha comunque trasversalmente deciso di impegnarsi per contribuire a individuare una soluzione.
Claudio Raffaelli