Con una relazione del suo presidente Domenico Giordano, il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte (TAR) ha ufficialmente aperto il proprio Anno giudiziario 2018. La cerimonia, alla quale hanno preso parte autorità cittadine civili e militari, si è svolta presso l’Aula magna della Cavallerizza Reale, messa a disposizione dall’Università di Torino, ed è stata aperta dal coro interforze delle Forze Armate, che ha eseguito l’Inno di Mameli.
L’intervento del presidente Giordano si è soffermato su un bilancio d’attività ritenuto positivo, sottolineando le difficoltà indotte da un “paesaggio giuridico che non è più lineare ed è diventato confuso e complicato,” con “un diritto codificato che ha perduto in semplicità, chiarezza, certezza, coerenza sistematica“. Con tutto ciò, anche con qualche carenza di organico m , il TAR piemontese, nel 2017, ha depositato 1137 sentenze, alle quali si aggiungono 495 ordinanze cautelari e altri provvedimenti, fino a un totale di circa 2300 provvedimenti (“oltre 300 per ogni magistrato in servizio“, ha sottolineato Giordano. In un passaggio della relazione, il presidente del TAR subalpino ha anche evidenziato un “segnale preoccupante dell’intensificarsi del pericolo di interferenza e diu infiltrazione mafiose nelle attività economiche, anche di questa regione“.
Claudio Raffaelli