Nell’interno di via Francesco Cigna 96 a Torino, nei pressi dell’ex fabbrica Incet, è stata intitolata una piazza a Teresa Noce, madre costituente, partigiana, antifascista e politica italiana, impegnata nella legislazione sul lavoro femminile, nata a Torino il 29 luglio 1900 e morta a Bologna il 22 gennaio 1980.
A rappresentare la Città di Torino alla cerimonia, è intervenuto il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale Enzo Lavolta: “Aver scelto Teresa Noce come toponimo da associare a questo spazio pubblico, in un’area in cui sorgevano un tempo gli stabilimenti Incet, dove si producevano cavi elettrici, in una delle tante aree industriali della periferia di Torino, per troppo tempo abbandonate ma che da alcuni anni è stata oggetto di importanti ed efficaci iniziative di riqualificazione da parte della Città di Torino, non fa che rafforzare il senso di identità, di appartenenza e di riconoscenza per chi ha lottato in nome di Torino, dell’Italia e della nostra Democrazia”.
“Oggi, nel ricordo di Teresa Noce – ha concluso Lavolta – è più che mai necessario frenare l’assalto ai diritti che le donne e i lavoratori e le lavoratrici hanno acquisito a caro prezzo. Da oggi, il suo nome, il suo ricordo vivranno con noi, vicino a noi. In un luogo che appartiene alla storia di questa Città e che sarà nostro dovere morale tenere e mantenere con cura e amore”.
Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti ha quindi ricordato l’opposizione della Noce alla prima Guerra Mondiale, la sua appartenenza al Partito Comunista e la tragica esperienza della deportazione: “Fu una donna straordinaria, una delle tre donne piemontesi che hanno fatto parte dell’Assemblea costituente, che credeva nel cambiamento, nell’interesse della comunità in cui viveva”.
Arrivato da Bologna, Giuseppe Longo, figlio di Teresa Noce, ha poi sottolineato il percorso dal basso che ha portato all’intitolazione e l’attualità della lotta al fascismo e alle mafie, necessaria allora così come oggi. Teresa Noce però – ha ricordato – è stata anche una mamma che ha avuto paura mentre svolgeva attività antifascista illegale, sotto i bombardamenti nella guerra civile di Spagna e nel campo di concentramento di Ravensbrück, ma non per sé, ma per il futuro dei suoi figli.
Tiziana Rubano, dell’associazione Artemuda, ha quindi ringraziato tutti i promotori dell’intitolazione e dello spettacolo teatrale dedicato alla figura di Teresa Noce: “Dedicarle una piazza, in un’area di ex fabbrica, luogo di lotte, in un quartiere multiculturale, è stato un gesto di responsabilità, per restituire a una grande torinese il riconoscimento che la storia non le ha dato”.
Ha concluso la cerimonia la presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno: “Abbiamo intitolato questa piazza, anonima dopo una grande riqualificazione urbana, attraverso un percorso partecipato e condiviso. Per dare un giusto tributo alle battaglie politiche, sindacali e antifasciste di una donna eccezionale”.
Massimiliano Quirico