Per celebrare la Giornata internazionale della Donna, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, mercoledì 8 marzo 2023 ha inaugurato l’opera collettiva “Man Mano” composta da venti trasposizioni fotografiche sulla valorizzazione del ruolo delle donne e sulla solidarietà femminile.
All’inaugurazione è seguito un dibattito sul protagonismo delle donne nella società, dal titolo “Donne rifugiate: partecipare per cambiare la narrazione che vede protagoniste donne rifugiate insieme a rappresentanti istituzionali della Città di Torino”.
Al convegno sono intervenute Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale di Torino, ed Elena Apollonio, presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino. L’incontro è stato moderato da Colette Meffire Njiasse, presidente dell’associazione “Mosaico – Azioni per i rifugiati”, che ha realizzato l’evento insieme al Dipartimento Educazione della Gam e al Centro Studi EducArte. Le relatrici sono state: Olga Diabina, Gladys Onaghinor e Shagofa Barakzi.
Colette Meffire Njiasse ha raccontato le storie, le battaglie quotidiane, le difficoltà e i sogni per essere riconosciute come cittadine e protagoniste della città che le ha accolte come rifugiate.
Il direttore della Gam, Riccardo Passoni, ha elogiato il progetto e ha auspicato una presenza quotidiana delle donne rifugiate nel museo.
Ha preso quindi la parola la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, che ha sottolineato la necessità di accompagnare le persone rifugiate nel loro percorso di cittadinanza attiva, per far valere i propri diritti. C’è bisogno di partecipare – ha affermato – per cambiare la narrazione delle migrazioni e vincere le resistenze che stanno tornando. Anche attraverso l’arte, che rappresenta un linguaggio universale.
Elena Apollonio, presidente della Commissione Diritti e Pari opportunità, ha ricordato le vittime delle strage di Cutro, che non vanno dimenticate. Le persone che arrivano in Italia – ha detto – hanno bisogno di noi e noi abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo inoltre riflettere – ha aggiunto – sull’enorme gap, in particolare in ambito lavorativo, che separa le donne dagli uomini.
Massimiliano Quirico