Un tema difficile, quello della riconciliazione fra responsabili della lotta armata degli anni Settanta e le vittime di quel periodo. Un tema affrontato dal padre gesuita Guido Bertagna, dal criminologo Adolfo Ceretti e dalla giurista Claudia Mazzucato, curatori de “Il libro dell’incontro” (edizioni Il Saggiatore), al centro di un dibattito, ieri pomeriggio, in occasione del secondo appuntamento di “Giocando ai limiti della legalità”. Organizzato in ambito di Salone del Libro Off dalla commissione Legalità della Città di Torino, in collaborazione con l’Ufficio del Garante cittadino per i diritti dei detenuti, l’incontro si è tenuto presso la sala centrale del Polo del ‘900 ed è stato l’occasione per raccontare i dettagli e le difficoltà incontrate nell’affrontare l’esperienza che ha permesso di pubblicare il libro. Un progetto durato sette anni che messo a confronto aderenti alla lotta armata negli Anni di Piombo con vittime e familiari delle vittime. Un’esperienza, anche dolorosa, di storie personali che si intersecano, di storie sociali, racconti e testimonianze degli avvenimenti che hanno tragicamente segnato la storia del nostro Paese. Come hanno scritto gli autori nella prefazione, il libro rappresenta un incontro difficile, che si potrà ritenere “impensabile, indigesto o scandaloso” ma descrive, comunque, “una testimonianza di giustizia riparativa viva e autentica, epica e rivoluzionaria”. All’incontro hanno partecipato: Guido Bertagna; Davide Petrini, professore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino; Ernesto Balducchi e Giorgio Bazzega, testimoni del progetto; la Garante Monica Cristina Gallo; i vertici della commissione Legalità.
Marcello Longhin