Con l’approvazione di una deliberazione di iniziativa consiliare (primo firmatario: il presidente della VI Commissione, Federico Mensio), il Consiglio comunale di Torino ha istituito oggi la Consulta per l’Ambiente e per il Verde, come “luogo strutturato e stabile di confronto permanente capace di valorizzare saperi e pratiche” sulle suddette tematiche (24 voti favorevoli, 1 astenuto).
La Consulta, infatti, ai sensi dello Statuto della Città di Torino, riconosce e valorizza le libere forme associative di cittadini, di residenti, di utenti e di volontariato senza fini di lucro, anche se prive di personalità giuridica, in relazione all’utilità sociale dei fini perseguiti e delle attività svolte.
La delibera votata oggi dalla Sala Rossa richiama inoltre le Linee programmatiche dell’Amministrazione 2016/2021 e il Regolamento del Verde Pubblico e Privato della Città di Torino, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 6 marzo 2006, che prevede – all’articolo 4 comma 1 – che “Il cittadino, facendosi portatore dei contenuti del Regolamento, è chiamato a difendere il verde da qualsiasi azione che vada contro i principi di tutela ecologico-ambientale, biologica, paesaggistica, urbanistica ed estetica”.
La Consulta, che avrà sede presso il Comune di Torino, avrà funzioni sia propositive che consultive e avrà ampia autonomia nel regolamentare il proprio funzionamento, nello scegliere gli argomenti da trattare e nell’organizzare le proprie attività. Inizialmente, sarà organizzata funzionalmente nelle due principali aree tematiche: Ambiente e Verde e, se ne ravviserà l’opportunità, potrà organizzarsi internamente in modo autonomo, come meglio riterrà. Dovrà comunque dotarsi di un Regolamento – come la Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico – anche per definire la propria organizzazione interna.
Potranno farne parte le Associazioni e i Comitati iscritti al Registro delle Associazioni del Comune di Torino che abbiano una coerenza tematica statutaria o di scopo.
La Consulta potrà elaborare proposte da indirizzare all’Amministrazione Comunale in materia di tutela, sviluppo e valorizzazione delle componenti ambientali e naturali, quali – a mero titolo esemplificativo – verde, aria, acqua, fauna selvatica, rifiuti, suolo, aree agricole, nonché in materia di cambiamenti climatici, inquinamento di aria, acqua e suolo, inquinamento acustico e matrici ambientali in genere.
Presidente e Vicepresidente della Consulta per l’Ambiente e per il Verde dureranno in carica per un massimo di due anni e saranno rieleggibili una sola volta. il primo incontro della Consulta sarà convocato e presieduto dal Presidente del Consiglio Comunale, o suo delegato, che eserciterà la funzione di presidenza fino all’elezione del Presidente della Consulta.
La Consulta farà riferimento al Consiglio Comunale e, in particolare, alla Commissione Consiliare Ambiente e Verde e all’Assessore competente.
Non sono previsti oneri economici per il bilancio della Città.
La delibera è stata illustrata in aula dal presidente della Commissione Ambiente Federico Mensio (M5S), che ha ricordato come, per la seconda volta durante l’attuale mandato amministrativo, venga istituita una Consulta, dopo quella per la Mobilità ciclistica e della moderazione del traffico. Proposta con un duplice obiettivo: rafforzare la partecipazione dei cittadini alle decisioni del Consiglio Comunale e coinvolgere tutta la cittadinanza sui temi dell’ambiente e del verde. Così da arrivare a soluzioni condivise sui beni comuni, che riguardano tutti, in particolare le generazioni future.
Il vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Lavolta (PD) ha riassunto i dubbi manifestati in sede di discussione in Commissione consiliare e, secondo lui, tuttora irrisolti: come già proposto dalla precedente Amministrazione, sarebbe stato opportuno istituire una Consulta solo per il Verde, vista la specificità del territorio. Istituire una Consulta per l’Ambiente – secondo Lavolta – risponde a una logica “vecchia” di 30 anni: è una competenza che dovrebbe essere trasversale a tutti gli Assessorati e non bisognerebbe rinchiudere tutte le associazioni in un “recinto”.
Il consigliere Antonino Iaria (M5S) ha ribadito che in Commissione sono state superate le critiche espresse dal consigliere Lavolta e ha ricordato che le Consulte non sono l’unico strumento di partecipazione proposto dall’Amministrazione.
Plauso alla delibera è stato espresso anche dalla consigliera Monica Amore (M5S), firmatario del documento.
La consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune), nell’annunciare il proprio voto di astensione, ha ricordato le perplessità espresse da alcune associazioni sulla natura “onnicomprensiva” della Consulta: l’ampliamento della partecipazione è un obiettivo condivisibile, ma ci sono dubbi sulle modalità di attuazione.
Il capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca ha evidenziato come si continui ad annunciare un ampliamento della partecipazione cittadina, ma senza una progettualità da parte dell’Amministrazione: di cosa si discuterà se non c’è alcuna pianificazione da parte della Giunta?
Il consigliere Damiano Carretto (M5S) ha poi ricordato come sarebbe stato impossibile separare le Consulte ed è stata scelta l’opzione migliore, più organica, per analizzare le tematiche nel miglior modo possibile.
Massimiliano Quirico