Una delegazione della rete associativa “Non Una Di Meno” ha illustrato questa mattina, durante la riunione della commissione Diritti e Pari opportunità, l’iniziativa dello sciopero globale transfemminista di venerdì 8 marzo. Uno sciopero internazionale, promosso in una settantina di Paesi europei, latinoamericani e di altri continenti, in ognuno dei quali esiste una “sezione” di questo movimento culturale ed lotta sviluppatosi a partire dall’esperienza di Ni Una De Menos in Argentina, per una giornata che non sia soltanto la Festa della Donna ma un momento di mobilitazione di massa e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Si tratta di un’iniziativa, ha spiegato la delegazione, che non si limita a denunciare il femminicidio e le violenze contro le donne, ma che vuole essere una risposta complessiva a tanti problemi diversi ma tutt’altro che slegati tra loro. Dalle mille forme di discriminazione sui luoghi di lavoro agli stereotipi di genere che impediscono alle persone di dispiegare liberamente le proprie inclinazioni e sensibilità, dal razzismo al consumismo sfrenato. Già, perché quella promossa per venerdì 8 marzo non è solo un’azione di sciopero sui luoghi di lavoro – alcuni sindacati di base, è stato spiegato, hanno assicurato la necessaria “copertura” – ma anche di astensione dai lavori domestici e dal consumo. Fino allo “sciopero del sorriso” in quei contesti lavorativi dove il sorridere costantemente rappresenta un obbligo, magari non formalizzato ma non per questo meno vincolante.
L’idea, hanno illustrato le rappresentanti di Non Una Di Meno alla presidente Marina Pollicino e agli altri consiglieri e consigliere presenti alla riunione, è quella di una corale presa di posizione contro la violenza ma anche per nuovi tempi e spazi di vita, in un’ottica di liberazione dalle mille imposizioni basate sull’appartenenza di genere.
Al di là dei momenti di mobilitazione, quello di Non Una Di Meno – che può ormai contare su un buon centinaio di articolazioni territoriali a livello nazionale – è un costante, paziente e capillare lavoro di informazione e formazione culturale, a partire dal mondo della scuola ma anche in tutti i luoghi di lavoro dove si riesce ad arrivare, anche in un’ottica di contrasto e prevenzione degli stereotipi di genere e delle microviolenze quotidiane, non soltanto fisiche, che le donne subiscono. Un lavoro che va oltre il genere, rivolgendosi certamente in primo luogo a quello femminile, ma in una logica di messa in discussione di un sistema sociale e culturale, che tutti gli esseri umani.
Sulla pagina web https://nonunadimeno.wordpress.com/ si trovano tutte le informazioni relative all’iniziativa dello sciopero globale transfemminista dell’Otto Marzo, il cui momento centrale sarà un corteo che partirà da piazza XVIII dicembre (porta Susa) alle 16 di venerdì. Anche la Città di Torino organizza, in questi giorni, numerose iniziativa per la Festa della Donna, come ha illustrato l’assessore Marco giusta nel corso dell’incontro. Programma completo su http://www.irma-torino.it/it/
Claudio Raffaelli