La comunità senegalese di Torino celebra il Grand Magal

Il consigliere Fissolo con alcuni esponenti della comunità senegalese di Torino

Il Grand Magal è stato celebrato ieri da molti appartenenti alla comunità senegalese che risiede a Torino e nella sua Città Metropolitana, circa 2700 persone. È la festa in onore di Sheik Ahmadou Bamba 1853-1927), predicatore musulmano che fondò la città di Touba (meta di pellegrinaggio) prima di essere perseguitato ed esiliato dalle autorità coloniali francesi. Il Grand Magal, divenuta la ricorrenza religiosa più importante per il popolo senegalese, commemora proprio la partenza in esilio di Ahmadou Bamba, che nel XIX secolo fu il promotore della Muridyya, confraternita islamica incentrata sulla santificazione del lavoro, considerato alla stregua della preghiera.

Sheik Ahmadou Bamba, predicatore musulmano senegalese, fondatore della Muridyya e della città di Touba (foto Wikipedia)
All’iniziativa, organizzata dalla Onlus Dahira Massalikoul Dinane, ha preso parte il consigliere Simone Fissolo, in rappresentanza della Città di Torino.
Fissolo ha salutato i presenti a nome della Città, sottolineando come anche il riconoscere l’importanza di ricorrenze come questa sia uno strumento di integrazione. Il consigliere ha poi evidenziato il valore centrale riconosciuto al lavoro dalla nostra Costituzione repubblicana. In relazione a questo, ha poi citato una delle frasi più rappresentative della filosofia di Bamba, “Prega come se tu dovessi morire domani e lavora come se tu dovessi vivere per sempre”, dalla quale ha tratto lo spunto per concludere il suo intervento: “Lavorare come se si dovesse vivere per sempre, io lo interpreto come lavorare per lasciare sempre un qualcosa agli altri. Così dovremmo fare per tutta la vita, così da lasciare al nostro futuro, a chi verrà dopo di noi, i buoni frutti del nostro lavoro”.
(C.R.)