Il Consiglio comunale ha approvato la deliberazione del Bilancio preventivo del 2020, che era stato presentato in aula, lunedì 16 dicembre, dall’assessore Sergio Rolando. Il documento ha ottenuto 23 voti a favore (la sindaca e il M5S) e 7 contrari (PD, Connessione Civica, Rinascita Torino, Torino in Comune e Lista Civica per Torino.) La votazione è stata preceduta da un ampio dibattito, di seguito riportato in sintesi con la replica della sindaca Chiara Appendino.
Stefano Lo Russo (PD)
È un bilancio in continuità con quelli approvati in passato dal M5S, con elementi di criticità, che impediranno al PD di votarlo favorevolmente. Non vengono fatte scelte politiche serie e tangibili. I 50 milioni di euro di investimenti erano una straordinaria occasione e invece ci si limita alla manutenzione ordinaria, lasciando sullo sfondo problemi irrisolti e vuoti urbani, come Palazzo del Lavoro, Westinghouse, Grandi Motori, Manifattura Tabacchi, Scalo Vanchiglia, Scalo Vallino, ecc. E manca una progettualità sulle infrastrutture: metro 2, corso Grosseto, piazza Baldissera, ecc. Dopo 5 anni di M5S cosa resterà alla Città? Temo solo le Atp Finals. Purtroppo non le Olimpiadi invernali, né trasformazioni urbane significative. E aspettiamo ancora la ristrutturazione della rete del trasporto pubblico e il rilancio di Caselle.
Valentina Sganga (M5S)
Gli sforzi, i sacrifici e i compromessi fatti da questa Amministrazione sono sotto gli occhi di tutti, ma vengono taciuti per descrivere una Città in mano agli estremisti. Il percorso avviato con la Corte dei Conti e l’approvazione del bilancio entro dicembre ci permettono finalmente, dopo anni, di investire sulla manutenzione: strade, scuole e verde pubblico. Ci sono investimenti e progetti per rilanciare la vocazione manifatturiera della città, grazie anche al supporto del Governo. Abbiamo lavorato su metro 2, rinnovo mezzi Gtt, riduzione tariffe mense, assunzioni, inclusione sociale, ecc. Abbiamo avviato la strada per cambiare Torino, ma dobbiamo continuare a percorrerla insieme.
Fabio Versaci (M5S)
Quando siamo arrivati in Consiglio comunale e affrontato il primo assestamento di Bilancio di una città raccontata in modo diverso dalla realtà. Il grande problema del risanamento dei conti, di come provare a rimettere in piedi questa città. Cosa abbiamo fatto? Nessuna opera fantascientifica ma molte piccole cose, come dare una risposta ai lavoratori Gtt preoccupati per l’azienda, che abbiamo salvato. Le ATP finals, o il risanamento del villaggio Olimpico, ex MOI: mille persone che vivevano in condizioni indecorose. Questa Amministrazione ha fatto squadra e ha trovato i soldi perché si è dimostrata credibile, mettendo insieme le forze di questa città: abbiamo liberato uno spazio e restituito dignità a quelle mille persone. Ma ci sono ancora: l’acquisto di autobus, l’innovazione, il risanamento degli enti culturali, la lotta per una mobilità sostenibile. Torino non è una città in declino, stiamo cominciando a rivedere la luce in fondo al tunnel. Non so se saremo ripagati dal consenso, ma noi non abbiamo smanie da consenso.
Damiano Carretto (M5S)
Sono state dette cose che meritano un ragionamento. Intanto ho capito come definire la politica di chi ha amministrato la città per vent’anni, prima di noi: la sindrome di Tutankhamon, mummie con la sindrome della piramide, da lasciare ai posteri. Ma è una visione superata, vecchia, che ha portato la città ad avere i vuoti urbani, le opere incompiute, i palazzi ex MOI occupati, l’Arena rock. La smania di mega investimenti, di edifici fantasmagorici, come la Biblioteca Bellini, fantastica! Ma dispersa. Il tema è quale città vogliamo. Non certo un modello Lisbona, diventata una città albergo, piena di locali e spazi per il divertimento, ma non adatta a chi ci abita. La nostra città in questo momento ha bisogno di recuperare risorse per i cittadini torinesi non per gli investitori, non per attrarre grandi capitali e lasciare il dissesto ai cittadini. Torino è stata abbandonata ad uno stadio di incurie. Ci abbiamo messo tre anni per avere risorse da investire sulla città. Tre anni in cui il Bilancio non ci ha permesso di spendere. Oggi approviamo un Bilancio che investe sui cittadini e necessitava a questa città. Una città diversa in cui sia piacevole vivere, che dia risposte ai cittadini che scelgono di rimanere e non andare a vivere nei paesi della cintura. Quindi basta con la retorica dei grandi progetti, delle visioni di qualcuno che rischiano di diventare allucinazioni.
Maria Grazia Grippo (PD)
Abbiamo un’idea diversa della città. La nostra strategia di sviluppo è stata interrotta dall’insediamento di questa amministrazione, il cui immobilismo ha un costo, proprio in termini di sviluppo. Questo è un bilancio privo di ambizioni. Non vengono stanziate risorse adeguate per assumere personale, per garantire i servizi alla persona a fronte dei prossimi pensionamenti. Nulla si fatto per attirare investitori, il turismo viene mortificato da scelte incomprensibili. Avete ricuperato 50 milioni, li userete in quelle che sono di fatto manutenzioni ordinarie, che non aggiungeranno nulla alle prospettive della città. Ci rivedremo nel 2021, nella diversità che ci contraddistingue, e vedremo come i torinesi valuteranno le scelte da voi perseguite.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino)
In occasione del bilancio della giunta Appendino del 2017 era stato annunciato il sistema a budget zero, in modo che ogni spesa rispondesse anno dopo anno ad esigenze funzionali. Poi vi siete mossi in modo diverso, con una Giunta esautorata dalle scelte, in commissiona abbiamo visto assessori che non sapevano quali fossero le risorse loro assegnate. DUP e Bilancio non devono solo far quadrare i conti ma delineare strategie e relative risorse. Il vostro budget zero è diventato zero efficienza, zero servizi, zero risanamento, presentate un bilancio senza coraggio e privo di elementi di innovazione. Lascerete Torino peggio di come l’avete trovata.
Viviana Ferrero (M5S)
Non abbiamo la stessa visione delle minoranze: il PD è nel buio di vecchie credenze e vecchi modelli economici, che hanno fallito. Davvero per loro il grattacielo di una banca è il simbolo di una città? Bisogna partire dal piccolo, dalle esigenze dei quartieri. Abbiamo seguito un modello diverso e Torino ha recuperato 30 posizioni nella classifica della qualità della vita. Abbiamo puntato su partecipazione, diritti, trasporti sostenibili, beni comuni. La città può e deve riqualificarsi sulla qualità della vita.
Giovanna Buccolo (M5S)
Si racconta una Torino in declino, senza eventi, senza futuro, senza turismo e attrattività per l’estero, con snobismo e atteggiamento canzonatorio. Invece, la città sta investendo su turismo, cultura, arte, innovazione, cibo, grazie alla collaborazione di tutte le realtà del territorio. Senza contare i 500 milioni di euro di ricadute sul territorio delle Atp Finals. Sono state fatte azioni mirate su ambiente e modalità sostenibile, con car sharing, metro, salvataggio Gtt, ecc. C’è stata attenzione alle fasce deboli, alla disabilità, ecc. Il debito è sceso e abbiamo evitato il pre-dissesto. La strada è ancora lunga, ma abbiamo raggiunto risultati importanti, nonostante la narrazione del no, del declino, che rischia di danneggiare la città e il suo tessuto produttivo.
Massimo Giovara (M5S)
La visione dell’Amministrazione precedente, in ambito culturale, si può racchiudere nel Virtual Reality & Multi Media Park che doveva essere un polo dell’innovazione, partecipata all’80% dal Comune ha maturato credo un buco di circa 20 milioni di Euro. Così come per il teatro Regio, così come quello del Bilancio generale, che noi stiamo riducendo. Spero che non avremo una visione e continuare a fare le cose in silenzio e credo che i cittadini se ne accorgeranno.
Roberto Malanca (M5S)
Mi sono reso conto che il dibattito segue uno schema: da una parte si dicono falsità e noi a dire che non lo sono. Così come il dire che siamo contrari alla Linea2 della metro. Noi siamo contrari al vecchio progetto ma non a quello che elaboriamo noi. L’auto dovrebbe essere la regina della strada e quindi si deve costruire il sottopasso in piazza Baldissera, la tangenziale est; tutto che va verso l’auto come unico mezzo di trasporto. Anche i monopattini rappresenta un’alternativa (così come la Zona 30, le biciclette) perché permette un utilizzo nelle distanze brevi. Ritengo che l’Amministrazione si muove nelle Linee programmatiche iniziali del 2016.
Federica Scanderebech (Rinascita Torino)
La città ha una percezione diversa da quanto viene affermato in aula. Questo bilancio è simile a quelli precedenti. Ricordo che solo i fondi della Regione e del Ministero dell’Interno hanno consentito gli sgomberi di ex MOI e campi Rom. Il PIL italiano non cresce quanto previsto, e si deve alle scelte economiche del vostro governo. Mi preoccupano le scelte relative ai prestiti e alle operazioni derivate, in un mercato così incerto. L’economia cresce se si lasciano i soldi in tasca ai cittadini, non con le multe e la ZTL a pagamento. L’immobilismo di questa giunta è segno della sofferenza dell’economia locale, oggi il nostro territorio non è più attrattivo, non saranno le politiche sull’ambiente a rilanciare l’economia. Con la prosecuzione delle vendite di quote di partecipazione e di patrimonio immobiliare, la Città esaurirà tutte le proprie risorse.
Federico Mensio (M5S)
Ci dicono che siamo dei visionari. Per me visionario è qualcuno che vede distante, oltre il suo mandato, oltre la sua generazione. E io vedo un +29% del turismo su Torino negli ultimi quattro anni. Non mi sembrano dati di una città in declino. E mi considero un visionario quando immagino il futuro di questa città, futuro che si costruisce, anche, sull’ambiente, motore di sviluppo e ambito in cui Torino può ancora giocare una parte importante. Se avessi detto qualche anno fa che Torino sarebbe stata invasa dai monopattini, mi avrebbero dato del visionario, ma nel senso di pazzo. E invece tutte le capitali europee si stanno muovendo in quella direzione. Sulle multe per fare cassa poi, non è così: basta rispettare il codice della strada. Non difenderò mai chi non rispetta le regole. Dobbiamo continuare nella direzione intrapresa. La strada è quella giusta. Ma se anche ci fossero errori, correggiamoli e andiamo avanti.
Marco Chessa (M5S)
Calo del debito, azione di risanamento, rispetto delle prescrizioni della Corte dei Conti, visto che siamo una città in Piano di rientro grazie a questa Amministrazione che si è accollata l’onere e la responsabilità di aderire a un determinato processo, per affrontare problemi strutturali che ci siamo trovati e che siamo chiamati a risolvere. Per la prima volta approviamo un Bilancio senza tagli, dove manteniamo inalterate le spese per l’istruzione, per il welfare, per la cultura, che ci permette di fare manutenzioni. Da gennaio potremo dare maggiore impulso alle procedure e al controllo delle stesse, oltre ad aprire ad una politica di assunzioni.
Antonio Fornari (M5S)
Approviamo il bilancio nei termini di legge per la prima volta dal 1994, si torna alla normalità permettendo di programmare meglio iniziative, progetti, investimenti, manutenzioni, i fondi per queste ultime crescono, dal +25% per le strade al +48% per il verde pubblico, +37% per le scuole… E continueremo con l’azione di risanamento e con l’attenzione alle periferie. Torino secondo il Sole 24 Ore raggiunge una posizione nella qualità della vita che non deteneva più dal 1990. Rafforzeremo la macchina comunale con nuove assunzioni.
Enzo Lavolta (PD)
Questo dibattito è utile, ritengo però di ridimensionare i toni un po’ entusiastici e tornare con i piedi per terra. Un bilancio non può essere un patchwork approssimativo ma deve essere una prospettiva d’insieme. Parlate di innovazione: ma 2016, l’Europa ha riconosciuto Torino la seconda città europea nel capo dell’innovazione, prima che arrivaste voi. Negli anni abbiamo rimodulato l’illuminazione pubblica ed elaborato il progetto Cocity. C’era una prospettiva. II voto sarà contrario perché non c’è una scelta politica, una direzione di marcia.
Sindaca Chiara Appendino
Approvare il bilancio entro il 31 dicembre 2019 significa ottenere 15 milioni in meno di spesa, significa poter accedere ad una premialità nazionale e poter programmare in modo efficiente ed efficace gli interventi degli assessorati. Significa poter avviare le procedure e anticipare le assunzioni di personale. Approviamo prima del 31 dicembre perché c’è un lavoro fatto in questi 3 anni e mezzo di risanamento per tornare alla normalità ed effettuare un po’ di investimenti, ed è un trend crescente. La scelta di fare e incrementare la manutenzione ordinaria e soprattutto straordinaria è una scelta politica di bilancio e significa che nei prossimi anni diminuirà la spesa corrente. I numeri ci dicono che abbiamo poco margine, siamo la città più indebitata d’Italia, il debito cala ma ci costa 250-300 milioni l’anno, quindi non abbiamo un ampio margine di manovra. Noi abbiamo ben chiaro dove vogliamo portare la città.
La città è in crisi da 15 anni però abbiamo il coraggio di guardare in faccia la realtà con la creazione di poli di sviluppo puntando sull’industria per poter dare occupazione, ripartire con Tne, la manifattura, Industria 4.0 e la cittadella dell’aerospazio (230mila metri quadri di riqualificazione). Non dico che tutto ciò che abbiamo trovato sia sbagliato ma non accetto che si dica che questa Amministrazione non stia facendo niente. Altro elemento di sviluppo è il turismo che sta crescendo e non solo per le attrattive culturali ma anche per gli eventi sportivi. Procede anche il settore dell’innovazione, un segno è la nascita del Festival della Tecnologia. Sulla Linea 2 della metro abbiamo lavorato tutti, altrimenti credete che sarebbe stata finanziata? Con questa opera Torino Nord avrà la possibilità di rinascere. Il parco mezzi Gtt, entro l’anno, presenterà 40 bus a metano. Poi volevo precisare che le aziende che producono monopattini hanno già assunto decine di giovani torinesi. La mobilità sta cambiando, e questo non significa che l’auto sparirà ma sarà utilizzata in un modo diverso e condiviso, insieme a tutte le altre forme di mobilità.
La manutenzione (marciapiedi, strade, spazi verdi e giardini) certamente migliora la qualità della vita anche per piccoli interventi. Così come per il superamento dei campi Rom che sarà attuato seguendo le linee condivise per le palazzine dell’ex MOI. La città, certamente, sta vivendo disagi, continua a vivere la crisi però ci sono infrastrutture che stanno partendo, investitori, anche internazionali, sono orientati su Torino e il turismo cresce. La prossima Amministrazione, qualunque essa sia, troverà questi progetti e spero li porti avanti, perché sono nell’interesse della città.
Redazione di cittAgorà