Sul tracciato della futura linea della metropolitana torinese non mancano gli spunti o, quanto meno, le ipotesi progettuali sviluppate dall’assessorato alla viabilità. Durante la seduta di inizio agosto delle Commissioni Ambiente e Servizi pubblici locali dedicata alla discussione con i tecnici di Systra (la società francese di progettazione) di commenti e suggerimenti ricevuti nel corso del dibattito pubblico da Associazioni, Circoscrizioni e dalla cittadinanza, l’assessore Maria Lapietra ha indicato quali potrebbero essere le nuove caratteristiche del tracciato, fatta salva la sostenibilità economico-finanziaria complessiva dell’opera.
L’idea di fondo enunciata da Lapietra parte dall’obiettivo di aumentare la copertura del territorio della futura linea 2 del metrò. Dal tratto centrale previsto finora dal progetto, subentrano alcune diramazioni verso Est e Ovest, come verso Nord e Sud.
Una prima ipotesi prevede uno snodo al fondo di via Bologna per portare la linea verso San Mauro. Una seconda idea prefigura una deviazione all’altezza di Mirafiori verso piazza Bengasi e, sempre da Mirafiori, un’ulteriore diramazione fino a Orbassano. E la suggestione di una linea che nel complesso congiunga piazza Bengasi alla stazione ferroviaria Rebaudengo e, in una diagonale opposta, una seconda unisca Orbassano fino a San Mauro risulta abbozzata.
Sulla vicenda dei depositi dei treni e il punto di avvio dei lavori di costruzione Lapietra è stata netta; il deposito non si potrà fare nelle aree Tne a Mirafiori perché non più disponibili, in quanto la società sta per vendere a un privato. La ricerca sta continuando, ma non è semplice trovare un’area cittadina vicino al tracciato per allestire un deposito. Tanto che le indagini sono proseguite verso i Comuni limitrofi; si sta pensando a Pescarito, a Venaria e a Orbassano. E la mancata individuazione di un luogo per edificare i depositi rende anche non identificabile il punto di inizio dei lavori per far partire la nuova metrò di Torino. Questione non secondaria, considerato il dibattito in corso e l’iniziativa di una raccolta firme dai cittadini della zona Nord di Torino, dove oltre 6.000 firme sono state raccolte in meno di due mesi per avviare la metrò da Rebaudengo.
La scadenza chiave rimane il 2021, data entro la quale il Comune di Torino conta di poter avviare i cantieri della Metro 2.
(Roberto Tartara)