A 65 anni dalla firma del patto di gemellaggio da parte dei loro sindaci di allora, Amedeo Peyron e Paul Chevallier, Torino e Chambery si sono oggi riabbracciate in Sala Rossa, dove il sindaco Stefano Lo Russo e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo hanno ricevuto una folta delegazione della città savoiarda, guidata dal maire Thierry Repentin. Presente in sala anche buona parte della Giunta comunale, con la vicesindaca Michela Favaro e gli assessori Chiavarino, Purchia, Rosatelli e Tresso. Parliamo di città con una storia comune protrattasi per secoli, nella quale Chambery rivestiva il ruolo di capitale di Casa Savoia (che non per niente si chiamava così) e i documenti ufficiali che regolavano la società su entrambi i versanti del Moncenisio portavano il sigillo “Datum Camberiaci”. Poi lo spostamento della capitale al di qua delle Alpi fece sì che Torino conoscesse una crescita più ampia e rapida rispetto alla sua ex capitale, ma i rapporti fra le due città proseguirono nel tempo. Dopo la parentesi lacerante della Seconda guerra mondiale, che le vide nemiche come i rispettivi Paesi, il gemellaggio del 1957, contemporaneo alla sigla del Trattato di Roma che gettò il seme dell’Unione Europea, aprì una nuova fase nei rapporti fraterni e di cooperazione in campo economico e culturale.
Dando il benvenuto in Sala Rossa agli amici e amiche d’Oltralpe, la presidente Grippo ha sottolineato come il legame più che collaudato fra il capoluogo della Savoia e quello del Piemonte sia il punto di partenza per sviluppare ancor maggiori rapporti negli ambiti della cultura, dell’economia, dell’educazione e del terzo settore. “Il nostro gemellaggio” ha aggiunto” dev’essere una leva strategica per sviluppare una mentalità sempre più europea e obiettivi comuni, celebrando l’incontro fra due identità divise dalla geografia ma unite dai valori condivisi del dialogo, della cooperazione e della fraternità“.
Il sindaco Lo Russo ha a sua volta evidenziato come in Sala Rossa si sia rinnovato un patto di amicizia e ribadita l’importanza di un legame che nel corso dei decenni si è rafforzato. Un legame che è costituito, oltre che dalla storia comune, anche da una fitta rete di relazioni, scambi e collaborazioni, (ora anche nell’importante ambito dell’innovazione e della transizione ecologica) che sono parte della vocazione internazionale della città. Concetti condivisi anche dal sindaco di Chambery, il quale ha ricordato come lo sviluppo dei rapporti tra le due città sia un contributo alla concretizzazione dell’accordo franco-italiano di cooperazione rafforzata, siglato l’anno scorso. Infine, Repentin ha sottolineato l’importanza della realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lyon che vedrà in Chambery uno dei suoi gangli vitali.
Claudio Raffaelli
(Foto: Redazione Web Città di Torino)