The Heat Garden, il calore verde a San Salvario

La sommità dell'impianto IREN di via Lugaro, con gli accumulatori da 2500 metri cubi

Una centrale del teleriscaldamento sotto casa? Detta così, è un’eventualità che può far inarcare più di un sopracciglio: ma The Heat Garden, costruito da IREN in via Lugaro, a poca distanza da piazza Nizza e affacciato sull’area ferroviaria del Quadrivio Zappata, è davvero qualcosa di particolare. I consiglieri e consigliere, delle commissioni Ambiente e Patrimonio, guidati dalle due presidenti Amalia Santiangeli e Anna Borasi, hanno effettuato un approfondito sopralluogo presso la struttura, accompagnati dall’assessora Chiara Foglietta.

Un momento della presentazione che ha preceduto la visita del The Heat Garden

“Quando abbiamo organizzato un incontro con la cittadinanza, ci hanno chiesto quando l’impianto sarebbe entrato in funzione. Lo era già da tempo”, ha spiegato un responsabile di IREN ai consiglieri e consigliere. Niente rumori, quindi – visitandolo, gli unici che si sentono sono quelli dei treni che sfilano a poche decine di metri in linea d’aria – e niente emissione di fumi, dato che The Heat Garden altro non è che una delle stazioni di accumulo del calore della rete metropolitana di teleriscaldamento, che scalda ormai il 70% degli edifici di Torino, oltre a parte di quelli appartenenti a vari Comuni dell’area metropolitana. Qui arriva l’acqua calda a 120° dalle centrali di cogenerazione di Moncalieri e Torino Nord (corso Regina Margherita), che viene pressurizzata accumulando il calore nelle ore notturne e distribuendole nelle abitazioni durante le ore diurne.

Oltre ai 400 alberi, l’edificio incorpora 20mila arbusti, piante ed altre essenze

The Heat Garden può scaldare fino a 2.200.000 metri cubi di edifici con i suoi tre accumulatori da 2500 metri cubi. Ma non basta, perché il termine “garden” non è un semplice eufemismo, La struttura, infatti, è per tutta la sua altezza costellata da 400 alberi contornati da oltre ventimila arbusti e piante. Collocati in fioriere che raggiungono anche i tre metri di profondità, alberi e piante ne mitigano l’impatto visivo e contribuiscono – insieme a storage termico e fonti rinnovabili – a renderla in grado di assorbire venticinque tonnellate di CO2 ogni anno, immettendo altresì nell’atmosfera 20 tonnellate di ossigeno. L’impianto di irrigazione si basa sullo stoccaggio delle acque piovane.

L’ecosostenibilità dell’impianto situato a San Salvario, sul quale IREN ha investito circa 13 milioni di euro, è stata confermata da tre riconoscimenti

Una veduta dell’area interna del The Heat Garden

attribuitigli  nel 2024: il premio Pimby Green di AssoAmbiente patrocinato dall’ANCI, la menzione d’onore del Premio Italiano di Architettura promosso da MAXXI di Roma e Triennale di Milano e infine l’Utility Award per i progetti sostenibili e innovativi.

Progettato dall’architetto Luciano Pia, The Heat Garden si vuole presentare come una struttura aperta alla città: a parte lo svolgimento di numerose visite didattiche, che uniscono l’interesse per la tecnologia a quello per la botanica,  è stata allestita una bella sala convegni ha già ospitato incontri culturali e concerti di musica da camera.

(Claudio Raffaelli)