Carignano, Fonderie Limone, Gobetti. Tre teatri, tre fiori all’occhiello per il mondo della cultura e dello spettacolo a Torino e nella sua area metropolitana: e tutti insieme, formano il nucleo duro del il Teatro Stabile Torino. In uno di questi, il teatro Gobetti di via Rossini 8, è stata presentata questa mattina, dai vertici del TST, la stagione 2022/23, suggestivamente battezzata “Out of the blue”. Un programma ricco in quantità ed eccellente per qualità, tra produzioni esecutive e coproduzioni. Autori immortali come Sofocle, Ibsen, Cechov, Schiller e Pirandello, viventi come Daniel Pennac o Concita De Gregorio, registi e registe come Gabriele Vacis, Filippo Dini, Valerio Binasco, Paola Rota o l’ungherese Kriszta Székely.
Scorrendo titoli e nomi, appare evidente l’imponenza di un cartellone che conferma il ruolo centrale del TST nel sistema culturale italiano: e non soltanto, dati i rapporti e gli scambi con prestigiose istituzioni teatrali europee, compresa l’Opéra di Parigi.
Alla presentazione di stamattina ha partecipato la V commissione Cultura del Consiglio comunale, prendendo atto del perdurare dell’eccellenza dell’offerta culturale del TST, ora in pieno rilancio dopo il periodo buio delle limitazioni imposte dalla pandemia: non a caso, blue indica il colore ma anche uno stato d’animo pervaso salla tristezza.
Un rilancio testimoniato anche dai circa 450 abbonamenti già raccolti “al buio”, ovvero da persone che hanno provveduto ad assicurarsi i loro posti in platea prima ancora che fosse noto il programma degli spettacoli! IL TST è presieduto da Lamberto Vallarino Gancia, con Filippo Fonsatti quale direttore e Valerio Binasco come direttore artistico. Classificato come teatro nazionale, vede nel suo Consiglio degli aderenti la Città di Torino, la Regione Piemonte, le fondazioni Compagnia di San Paolo e CRT, la Città di Moncalieri (dove si trova il teatro Fonderie Limone).
Per informazioni, http://www.teatrostabiletorino.it
Claudio Raffaelli