La Smat, azienda che gestisce il servizio idrico integrato di Torino e di oltre 280 dei comuni della Città metropolitana, non sarà trasformata in società consortile di diritto pubblico. Lo ha stabilito l’assemblea dei soci riunita, a causa dell’emergenza sanitaria ancora in atto, in una sede diversa da quella abituale, la tribuna dello stadio Olimpico “Grande Torino”.
Per la società di corso XI Febbraio, quindi, non è stata accolta la proposta sostenuta dalla Città di Torino, proposta nata in seno al Consiglio Comunale, all’indomani dello studio comparato, tra i due modelli gestionali ed amministrativi.
“Oggi compiamo una scelta che non è tecnica ma politica” ha detto la sindaca Chiara Appendino, sottolineando come la trasformazione debba avvenire in modo graduale con modalità tali da salvaguardare l’occupazione e garantire comunque gli introiti ai comuni. La trasformazione, ha affermato, rappresenterebbe una risposta per coloro che aspettano di vedere applicato l’esito referendario del 2011.
L’assemblea, guidata dal presidente di Smat, Paolo Romano, accompagnato dall’amministratore delegato Marco Ranieri, ha visto gli interventi di molti amministratori di comuni del torinese (tutti dotati di mascherina, distanziati e passati al termoscanner all’arrivo) , alcuni dei quali a favore della trasformazione, come Pinerolo e Venaus. Tra quelli contrari, i sindaci di Grugliasco, Collegno Rivalta e Gassino.
L’assemblea si è espressa a favore per il 67% delle quote azionarie e per il 17% delle “teste” (da Statuto, sarebbero serviti il 75% delle quote e il 40% delle teste).
All’ingresso dello stadio, intanto, manifestanti di comitati e forze politiche hanno accolto gli amministratori con striscioni a sostegno dell’acqua pubblica.
Federico D’Agostino