Era, fino a poche settimane fa, l’incombenza domestica meno gradita. Occuparsi della raccolta rifiuti, soprattutto quella differenziata, un compito gravoso a cui si cercava di sfuggire, all’interno del nucleo familiare, in qualsiasi modo. Oggi, con i tempi rallentati e le limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus, scendere in strada per smaltire i rifiuti è diventato uno dei pochi rari momenti in cui è possibile, senza incorrere in sanzioni, assaporare qualche minuto fuori dalle mura domestiche. Ma, anche questa semplice operazione, comporta rischi da non sottovalutare per la propria salute. Ne hanno parlato, oggi pomeriggio durante una seduta in videoconferenza, i consiglieri della commissione Ambiente con il presidente di Amiat Christian Aimaro. Che ha subito rassicurato sul fatto che le normali attività dell’azienda non sono rallentate: non la raccolta differenziata e quella stradale, non lo spazzamento e non le attività del termovalorizzatore. Sono invece chiusi dal 20 marzo, recependo le direttive della Regione Piemonte, i centri di raccolta, mentre continua la raccolta degli ingombranti con la richiesta, ai cittadini, di ridurre le chiamate d’intervento. Sono aumentate le attività di disinfezione, soprattutto sui cassonetti stradali, e continuano i passaggi per i lavaggi stradali. Aimaro e l’assessore Alberto Unia, hanno però precisato che non si tratta di interventi di sanificazione, nessun prodotto può ridurre il rischio di contrarre l’infezione, ma di semplice igienizzazione delle strade. Infine la tutela della salute dei lavoratori Amiat: Aimaro ha spiegato che sono aumentate le attività di disinfezione di tutti i locali, degli spogliatoi, peraltro ad ingresso contingentato, e dei mezzi utilizzati per servizio. Sulle protezioni individuali, pur con le conosciute difficoltà di approvvigionamento, tutti gli operatori dispongono di mascherine chirurgiche e guanti.
Marcello Longhin