Ville, garage, negozi o altri immobili sequestrati alla criminalità organizzata entrano a far parte del patrimonio dello Stato che, a sua volta, li affida ai comuni nei quali si trovano. Ma il riutilizzo con finalità sociali, così come previsto dalle normative, è spesso complesso: tipologia, abusi edilizi, barriere architettoniche rappresentano intoppi che rendono difficile individuare una destinazione d’uso nell’ambito delle finalità sociali. Il Piemonte è all’ultimo posto in questa classifica legata al riutilizzo. Il dato, riportato dall’Agenzia per i beni confiscati e riutilizzati, è stato evidenziato questa mattina da Maria Josè Fava, rappresentante di Libera, nel corso della commissione Legalità, presieduta da Carlotta Tevere, che ha discusso sulla destinazione dell’immobile di via Chambery, nei mesi scorsi entrato a far parte del patrimonio comunale, a seguito di confisca. Si tratta di una villetta su più piani che, proprio per queste caratteristiche, presenta molte di difficoltà di utilizzo, come già era emerso nel sopralluogo effettuato da parte della stessa commissione. Due le ipotesi in campo: il traferimento in questa sede dei servizi presenti attualmente nella sede Asl di piazza Massaua (sempre che l’Asl ritenga la soluzione praticabile) oppure un bando per verificare manifestazioni di interesse da parte di associazioni del Terzo settore.
Federico D’Agostino