L’assessora Maria Lapietra ha risposto, questo pomeriggio in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni (primo firmatario Stefano Lo Russo PD) rispetto allo stato dell’arte della linea 2 della metropolitana. In particolare, l’interpellanza chiedeva chiarimenti sulla scelta della tecnologia, sulla procedura e sui criteri tecnici ed economici con i quali verrà realizzato il progetto definitivo, in assenza della definizione della tecnologia stessa e se l’Amministrazione non intendesse indire una gara che individui il sistema dell’intero tracciato e solo dopo procedere con il progetto definitivo.
“Quando ci siamo insediati abbiamo ereditato un progetto preliminare da mettere a bando per la sola tratta centrale di quest’opera, ha esordito Lapietra, e abbiamo lavorato per un progetto integrale di una vera infrastruttura, un lavoro in bilico tra le esigenze della popolazione e la tecnica, un progetto che riguarda tutti i territori, quelli del nord est in particolare, silenti quando il progetto era stato deliberato solo nella zona urbana di Torino, ma anche verso Orbassano.
Siamo riusciti ad ottenere 828 milioni e stiamo cercando di utilizzarli al meglio non solo per progettare l’opera ma anche per poter affidare il progetto esecutivo.
Il progetto definitivo della prima tratta, ha affermato, includerà tutte le opere civili e architettoniche, impianti necessari all’esercizio della linea, in particolare la progettazione dei sistemi ferroviari comprenderà la definizione del modello di esercizio, piano di manutenzione conseguente alla definizione del modello, il programma funzionale del deposito officina provvisorio, nonchè la conseguente progettazione del medesimo con relative opere già progettate nell’area della retrostazione di Rebaudengo.
Noi vorremmo affidare un appalto integrato di progetto esecutivo senza limitare la concorrenza, senza dare un nome e cognome all’opera. Ormai i sistemi, a differenza del passato, si sono uniformati da un punto di vista dimensionale quindi l’ampiezza dei tunnel non varia. La successiva procedura di affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell’opera consentirà di individuare il fornitore del sistema tecnologico con quale sarà gestita la linea 2.
L’attività di progettazione di sviluppo e di impianti di trasporto delle persone e delle merci sono contenute nell’oggetto sociale dello statuto di InfraTo, che si configura come società in house del Comuna di Torino, quindi l’Amministrazione intende avvalersi della collaborazione della suddetta società per la redazione del progetto definitivo dell’intero tracciato della linea 2 e, in funzione delle risorse disponibili, dovrà avvenire per lotti successivi e dovrà comprendere i depositi e i parcheggi di interscambio.
L’assessora Lapietra ha quindi risposto anche in merito al coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti.
“CDP, ha affermato, collabora con Città per metropolitana sulla base del protocollo di intesa che prevede consulenza tecnica a titolo gratuito con riferimento alla progettazione della linea 2. Il protocollo non ha natura vincolante e non costituisce obbligazioni in capo alle parti. La consulenza tecnico finanziaria non implica l’impegni a richiedere finanziamenti a CDP né a CDP di concedere finanziamenti al Comune. Quindi la Città potrà reperire il finanziamento sul mercato alle condizioni disponibili secondo proprie autonome valutazioni”.
Stefano Lo Russo (PD): Le risposte dell’assessora sono evasive, non fanno chiarezza su un punto cruciale e dirimente, chi decide tecnologia, con conducente o automatica. Per ottenere il finanziamento, serve un progetto immediatamente cantierabile, quindi occorre decidere il tipo di tecnologia. Continuiamo a chiedere che il processo di discussione, comprese le istanze dei comuni del nord est avvenga in Consiglio e non nelle segrete stanze. Si giocano i destini della città e appalti da miliardi di euro, non solo i destini della città e i legittimi interessi di operatori economici. Cassa Depositi e Prestiti non è un’opera pia, concede denaro con interessi, ci sarebbe piaciuto maggiore trasparenza.
Aldo Curatella (Gruppo misto di minoranza): Riceviamo informazioni non in Consiglio comunale ma dai giornali, mentre tutto il Consiglio dovrebbe essere coinvolto. Occorre discutere di questa infrastruttura non solo per tecniche di mobilità ma anche per scelte di sostenibilità ambientale, a partire dal recupero a fini energetici del calore. Chiedo quali siano i tempi per la tratta sud, dal Politecnico a Mirafiori e poi verso Orbassano.
Claudio Lubatti (PD): Mi preoccupa il fatto che la Città vada incontro ad un progetto definitivo parziale e senza certezze sui costi, rimandare la scelta della tecnologia di trasporto produrrà un progetto che non andrà nello specifico su temi non marginali, se manca chiarezza sulla progettazione manca anche sui costi. Abbiamo visto perdere tre anni su un progetto preliminare. Serve un progetto che riguardi gli altri Comuni, 22 sindaci si sono espressi in questo senso, a partire dalla tratta Pescarito- Tabacchi.
Damiano Carretto (M5S): Capisco il fastidio di coloro che hanno perso decenni in fatto di metropolitane, mentre noi stiamo andando avanti, e seguendo le regole. La metro 1 ha un sistema antistorico che non è in grado di assorbire il carico necessario, dovete ammetterlo come dovete ammettere che il progetto di linea 2 del 2015, dell’amministrazione precedente, era sbagliato, sarebbe bastato un tram. Siamo stati noi a recuperare la progettazione delle tratte verso Pescarito e Orbassano, ignorate da voi che ora vi ergete a difensori di una visione al di là del territorio comunale.
Silvio Magliano (Moderati): Utile approfondire i vari punti dell’interpellanza generale, dobbiamo chiarire modalità, risorse, accesso a nuovi fondi per evitare altri debiti ai cittadini. Non serve discutere sul passato, bisogna lavorare per rendere appetibile il nostro territorio. La linea 2 non riguarda solo i torinesi ma altri 230mila cittadini dell’area metropolitana. La diramazione verso Pescarito è fondamentale e di costo limitato. Spero che la maggioranza in Consiglio comunale si allinei a mozioni in questo senso votate in Consiglio regionale, la mia e una degli stessi Cinque Stelle.
Roberto Malanca (M5S): Era stato il progetto dell’amministrazione precedente, se mai, ad avere limitato la linea 2 al territorio torinese. Cosa ci serve sapere già ora quale tipo di treni saranno utilizzati, questo rischierebbe di rendere inutile la gara, si vuole questo? Il sistema da utilizzare sarà studiato in fase di progettazione. Quest’opera l’abbiamo presa per i capelli, abbiamo fatto dieci riunioni di commissione e le informazioni sono sul sito. La trasparenza è massima. Le scelte saranno dettate dall’interesse comune e non per scelta politica di parte.
Francesco Tresso (Lista civica Per Torino): Credo sia necessario un richiamo alla coerenza per la maggioranza. Curioso che parlino di tempo perso nel 2015 quando sono quattro anni che discutono sulla necessità di quest’opera. Una condivisione, nata dall’esigenza di riconoscere un progetto strategico per la città e per riconnettere le periferie, che si è persa nel tempo. La maggioranza ha preso decisioni senza confrontarsi con la minoranza, altro che pubblico dibattito, solo demagogia. Nessuna trasparenza nelle scelte che devono essere della politica, non dei tecnici. Adesso serve una visione sul trasporto pubblico locale e grande attenzione delle ricadute sul territorio. Un confronto in commissione diventa indispensabile, anche per la ristrettezza dei tempi.
Raffaele Petrarulo (Lista civica Sicurezza e Legalità): I cittadini chiedono che si parta. La periferia nord, da anni è in grave difficoltà, ha bisogno della linea 2 per iniziare un’operazione di riqualificazione del territorio. Serve un’inversione di tendenza. Devono essere rispettati i tempi per l’inizio e la conclusione dei lavori. Basta chiacchiere e prese in giro dei cittadini, meritano rispetto. Non so quale sia il sistema migliore, mi basta sapere che funziona e voglio che i lavori vengano iniziati.
Serena Imbesi (M5S): Avrei voluto improvvisarmi ingegnere civile anche io, ma non lo sono e rimango nel mio. Da tempo ho scelto la mobilità sostenibile, facendo i conti con scelte diverse fatte nella mia città, senza infrastrutture che permettessero di attraversare Torino in tempi rapidi. Le domande di oggi solo marginalmente cercano risposte. In realtà vogliono mettere i bastoni tra le ruote ad un progetto che va avanti grazie ad una amministrazione a Cinque Stelle, all’assessora Lapietra, alla sindaca Appendino. Da chi critica il progetto, non una parola sui cittadini della zona sud che hanno bisogno di infrastrutture e vivono problematiche rispetto al trasporto pubblico locale. Forse perché è un territorio da tempo abbandonato dal PD.
Valentina Sganga (M5S): Manca un anno al voto e le minoranze stanno affilando i coltelli in vista della campagna elettorale. Qualcuno sta portando avanti un gioco sconsiderato, quello di fare perdere tempo per ritardare il più possibile la partenza dei lavori della linea 2 della Metropolitana e utilizzare questo ritardo in chiave di campagna elettorale. Un giochino sconsiderato a cui noi non ci presteremo. La metropolitana deve partire il prima possibile, devono iniziare i cantieri e i lavori devono partire dalla periferia nord come stabilito. Chi dice che in questi quattro anni si è perso tempo, è in malafede. Sono stati anni spesi in interlocuzione con il territorio, i tre ministri che si sono succeduti, con la parte tecnica. Anni serviti ad individuare un percorso definitivo che comprende l’area vasta e il nordest della città. Abbiamo realizzato un’analisi costi benefici necessaria per evitare di sprecare denaro pubblico.
Nella replica l’assessora Lapietra ha sottolineato l’importanza del lavoro relativo all’analisi costi benefici, utile soprattutto per chi concederà le risorse alla città. Lapietra ha quindi che l’obiettivo è proprio quello di avere un’opera cantierabile e lo studio di sistema strutturale è fondamentale per capire il costo dell’opera.
Federico D’Agostino