Meisino: tra rassicurazioni dell’Amministrazione e critiche del Comitato

Il degrado della cascina Malpensata e delle aree circostanti

Il Parco del Meisino continua ad essere oggetto di attenzione da parte della commissione Ambiente che ieri, presieduta da Claudio Cerrato, ha effettuato un sopralluogo nelle aree che dovrebbero ospitare attività dedicate a sport e a educazione ambientale.

I cittadini presenti, contrari al progetto

In particolare i consiglieri si sono soffermati sul progetto che riguarda il recupero della cascina Malpensata, nell’ambito dell’ex galoppatoio militare, un edificio oggi in condizioni di forte degrado, ricettacolo di immondizia e, probabilmente, a giudicare dagli oggetti presenti, anche sede di persone senza dimora. La struttura, fatiscente nel tetto e nel perimetro murario, sarà in gran parte ricostruita. Il pian terreno, così come il cortile, dovranno permettere l’afflusso delle acque del Po, in caso di esondazione, mentre il piano superiore ospiterà attività per la didattica legata al patrimonio naturalistico circostante.

Un'”area umida”: con la riqualificazione sarà tutelata e accessibile alla fauna selvatica e regolamentata per le persone

Il cronoprogramma dei lavori, già affidati, sarà pronto per metà agosto e sarà rispettoso dell’avifauna e delle esigenze di nidificazione da parte dei volatili.

Il disappunto dei cittadini al progetto

All’incontro, anche un centinaio di cittadini residenti in zona o frequentatori del parco che, come comitato “Salviamo il Meisino”, hanno ancora una volta manifestato il proprio dissenso rispetto al progetto di riqualificazione del parco. Temono l’abbattimento di alberi, il carico antropico che comporterebbe “la cittadella dello sport” sull’intero sistema naturalistico e non hanno esitato ad esprimere, anche con toni accesi, preoccupazione per la futura gestione. L’assessore Francesco Tresso, presente all’incontro insieme ai tecnici comunali del Verde pubblico, ha fornito alcune risposte. Saranno abbattuti gli alberi malati ma sarà superiore il numero delle nuove piantumazioni. Sarà rispettata la cosiddetta “area umida”, a ridosso del fiume, delimitata in modo tale che possa avere accesso libero la fauna selvatica mentre sarà limitato e controllato l’accesso delle persone.La gestione del parco, che resterà comunque fruibile a tutti, vedrà il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati. Si sta lavorando alla bozza di un protocollo per la quale i cittadini hanno chiesto con forza un coinvolgimento nella fase di elaborazione.

Federico D’Agostino