Il dibattito iniziato alcuni giorni fa con la presentazione, da parte di Systra S.A. (mandataria del raggruppamento di imprese che ha vinto l’appalto) del progetto preliminare per la linea 2 della metropolitana, è proseguito questo pomeriggio in Sala Rossa. Hanno preso parte all’incontro presieduto da Roberto Malanca, oltre ai vertici aziendali e all’assessora Maria Lapietra, i consiglieri e consigliere comunali delle commissioni Urbanistica e Viabilità, Servizi Pubblici Locali, Smart City, oltre a consiglieri delle Circoscrizioni 7 e 6, per la quale era presente anche la presidente Carlotta Salerno. Un dibattito contenuto nei toni ma piuttosto serrato, nel quale i consiglieri di opposizione di Palazzo Civico (Stefano Lo Russo, Claudio Lubatti), la presidente della Circoscrizione 6 Carlotta Salerno, vari consiglieri circoscrizionali, la consigliera regionale Nadia Conticelli e alcune cittadine della Barriera di Milano hanno espresso disappunto e contrarietà per l’ipotesi che i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura possano svilupparsi a partire dalla zona di Mirafiori.
Un’eventualità, questa, che contrasterebbe con l’idea iniziale, già sviluppata sotto la precedente amministrazione, di procedere a partire da zona Rebaudengo lungo il dismesso trincerone ferroviario, in direzione ex stazione Vanchiglia. Una possibile opzione per un’inversione della zona scelta per l’inizio dei lavori, è stata invece prospettata a partire dalla necessità di individuare, prima dell’avvio dei lavori, un’area deposito di caratteristiche e dimensioni adeguate. Anche i flussi stimati di utenza, secondo i dati presentati in entrambi gli incontri, mostrerebbero una preponderanza degli spostamenti da e verso la zona sud della città. La Variante urbanistica 200, hanno inoltre argomentato i sostenitori dell’ipotesi di partenza da nord, prevedeva la riqualificazione dell’asse di Regio Parco, con nuovi insediamenti che avrebbero originariamente giustificato un tracciato del percorso che ora appare spostato sull’asse di via Bologna. Il timore espresso in vari interventi è quello che, magari per difficoltà finanziarie, i lavori non vengano completati e finiscano per privare la Barriera di Milano e l’intera periferia nord di un importante fattore di riqualificazione urbana e rilancio economico.
L’assessora Lapietra ha precisato che al momento non esiste alcuna opzione definitiva rispetto alla zona di inizio della cantierizzazione, una scelta inevitabilmente legata a fattori tecnici e anche finanziari. Inoltre, occorre verificare, ha aggiunto, le necessità potenziali ma anche quelle attuali, soprattutto se, finendo per essere insufficienti i fondi pubblici, si dovesse ricorrere al project financing con investitori privati. I consiglieri Cataldo Curatella e Damiano Carretto hanno respinto l’accusa rivolta alla maggioranza che governa Palazzo Civico di essere priva di visione complessiva, precisando come non si tratti di contrapporre una periferia ad un’altra ma di avere una strategia complessiva sulla mobilità urbana e sui costi. In ogni caso, ha concluso l’assessora Lapietra, il dibattito pubblico prosegue.
Claudio Raffaelli