L’arte come strumento per combattere violenze e soprusi sulle donne

L’arte per combattere la violenza di genere, l’arte come forma di denuncia, l’arte prodotta dalle donne e le donne all’interno di opere artistiche. Con il convegno dal titolo “Donne e Arte: Violenza e Misoginia – Il sistema scolastico guarda al futuro e contrasta la violenza di genere”, la Consulta Femminile Comunale, a pochi giorni dalla Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, ha offerto un contributo di conoscenza di questo fenomeno, spesso sottovalutato, che riguarda i diversi aspetti della violenza perpetrata nei confronti delle donne artiste di tutti i tempi.
Una giornata introdotta dalla presidente della Consulta, Silvana Ferratello, durante la quale considerazioni importanti sono pervenute attraverso gli interventi e le performance di allievi e allieve e docenti del Liceo Musicale C. Cavour e Primo Liceo Artistico e con gli approfondimenti delle relatrici Marisa Caviglia e Federica Turco
Il fenomeno della violenza di genere e della misoginia rappresenta una piaga sociale che, ancora oggi, affligge la nostra società e che, negli anni, ha condizionato la vita di molte artiste che non hanno potuto esprimersi liberamente e vedere riconosciuta la propria arte.
“L’arte ha il potere di parlare anche quando la libertà di parola è preclusa, anche quando qualcosa che è sotto gli occhi di tutti viene dimenticato”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, portando il saluto del Consiglio Comunale al convegno. “Molte artiste, nei secoli, hanno fatto della ribellione la propria cifra stilistica, ribellione che anche non volendolo ha permesso di cambiare la vita per tante che sono venute dopo, ha evidenziato, aggiungendo che “nell’arte la presenza stessa delle donne è il risultato di una lotta, contro la misoginia e un’incessante disparità di genere che troppo spesso e troppo facilmente è diventata occasione di violenza. Senza l’ostinazione di quelle artiste nel voler dipingere, fotografare, rappresentare i loro soprusi vissuti e combattuti, forse oggi non potremmo nemmeno renderci conto di certe situazioni. “La giornata di oggi, ha concluso, consente quindi di acquisire senso di consapevolezza e di farne tesoro perché tanta consapevolezza, ha auspicato, non sia solo racconto ma diventi davvero cambiamento.
“L’arte è la vera cartina di tornasole degli equilibri di potere e degli disequilibri dei genere, delle condizioni di violenza vissute dalle donne, ha affermato invece l’assessora Carlotta Salerno, in rappresentanza della Giunta. “Le sfumature delle violenze sulle donne, ha sostenuto, le vediamo in tutte le manifestazioni quotidiane e l’arte è uno strumento potentissimo perché ci mette di fronte alla realtà dei fatti , consente di esprimere ciò che si pensa anche quando non si può parlare. E’ uno strumento che consente di raggiungere tutti non al cervello ma alla pancia e al cuore, perché possa essere provato sdegno e “schifo” per la violenza e per le prevaricazioni.
Ragazze e ragazzi hanno proposto alcune opere e riflessioni. La toccante esecuzione del coro a bocca chiusa della Madama Butterfly, ad esempio, ha rappresentato tutto il dolore della protagonista dell’opera di Puccini, simbolicamente privata anche del sollievo della parola.
Federico D’Agostino