L’Archivio Storico della Reale Mutua, custode della storia sociale ed economica della città

Consigliere e consiglieri in visita al museo
La polizza assicurativa numero 1 della Reale Mutua, firmata dal re Carlo Felice

L’Archivio Storico della Reale Mutua di via Garibaldi 22, è una preziosa testimonianza della lunga storia di una delle compagnie assicurative più antiche d’Italia. Fondata a Torino nel 1828, la Reale Mutua ha attraversato quasi due secoli di evoluzioni economiche, sociali e tecnologiche, lasciando una traccia documentale ricca di informazioni e curiosità che oggi costituiscono un vero e proprio patrimonio culturale. La commissione Cultura, presieduta da Lorenza Patriarca, lo ha visitato scoprendo una realtà che nella sua decennale vita, rappresenta un significativo angolo di storia della città.

La Reale Mutua nasce in un periodo storico in cui il Regno di Sardegna, per la conformazione del territorio e per l’utilizzo del legname nelle costruzioni, prodotto di cui il territorio stesso era ricco, era fortemente esposto ad incendi. Per le donne, poi, morire arse era la prima causa di morte dopo il parto, a causa degli ampi vestiti che facilmente venivano a contatto con il focolare.

Nel 1828, su impulso di Re Carlo Felice di Savoia, viene fondata la Società Reale di Assicurazione Generale e Mutua contro gli Incendi. L’idea era quella di creare un sistema di protezione mutualistica, in cui gli assicurati non fossero solo clienti, ma soci della compagnia, condividendo i rischi e i benefici. Il modello mutualistico permetteva di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e alle imprese, contribuendo così allo sviluppo economico della società.

L’archivio conserva documenti che raccontano non solo la storia della compagnia, ma anche quella del contesto in cui è cresciuta. Attraverso polizze assicurative d’epoca (tra queste la prima polizza stipulata dallo stesso re Carlo Felice o quella stipulata, un secolo dopo, da Gabriele D’Annunzio per assicurare il Vittoriale) atti notarili, corrispondenza e registri contabili, è possibile ricostruire l’evoluzione delle pratiche assicurative e delle esigenze dei clienti nel corso del tempo.

L’Archivio Storico non è solo un deposito di documenti, ma un luogo di ricerca e valorizzazione della memoria aziendale. Nel 1926 entra a far parte dell’azienda la prima donna, assunta come dattilografa. Rappresenta un importante esempio di come la memoria aziendale (non a caso si colloca tra i musei definiti musei d’impresa) possa essere preservata e valorizzata. Attraverso documenti unici e iniziative culturali, l’archivio contribuisce a mantenere vivo il legame tra il passato e il presente, offrendo uno sguardo approfondito su due secoli di storia assicurativa e sociale in Italia.

Federico D’Agostino