Segreti da svelare e questioni irrisolte non ce ne sono più. Per questo la visita di questo pomeriggio della commissione Urbanistica al grattacielo sede della Regione Piemonte, recentemente inaugurato e prossimo a diventare operativo, è servita soprattutto ad approfondire gli aspetti tecnici e tecnologici dell’edificio che accoglierà i circa duemila dipendenti prossimi a varcare la soglia di via Nizza 330. Guidati dal presidente Tony Ledda e accompagnati da alcuni funzionari della Regione, i consiglieri, causa il tempo inclemente (la forte nevicata su Torino) hanno dovuto accontentarsi di vedere solo una parte del comprensorio nel quale giganteggia il grattacielo da 43 piani e 205 metri di altezza. Rinviato a nuova data e meteo migliore un nuovo sopralluogo, i commissari hanno avuto un primo contatto nel grande atrio per salire successivamente ad alcuni dei piani dove sono già sistemati parte degli arredi. Un ultimo giro sui silenziosi e veloci ascensori li ha poi portati sul tetto, il giardino pensile più alto d’Europa, che sarà visitabile al pubblico nei giorni festivi (su appuntamento).
Giova ricordare che, dopo undici anni di lavoro, il grattacielo di vetro, acciaio e cemento costato oltre duecento milioni di euro, vanta alcune importanti qualità. Ad esempio la sostenibilità energetica che sfrutta geotermia e fotovoltaico per garantire una consistente autonomia o le pareti che grazie ad un procedura computerizzata posizioneranno sempre le tende in modo da garantire la migliore luce possibile all’interno degli uffici open space dotati di un cablaggio avveniristico e strutturati in modo che ogni dipendente, una volta arrivato al piano del suo ufficio, potrà scegliere la postazione di lavoro preferita. Non mancano, fra le strutture che i consiglieri non hanno potuto vedere oggi: il centro servizi costruito di fianco al grattacielo che ospita un auditorium da 400 posti, altre sale incontri, una palestra e gli spazi per la mensa, la passerella di collegamento fra la stazione della Linea 1 della metropolitana e la stazione ferroviaria del Lingotto, il nuovo assetto viario che permetterà il collegamento viario con la vicina via Passo Buole.
Marcello Longhin