Il 2022 potrebbe essere un anno di rilancio per le attività culturali, in città.
I numeri sono chiari: se nel 2021 (anno in cui, occorre ricordarlo, l’effetto pandemico in ambito culturale è stato ancora notevole) il bilancio di Palazzo Civico aveva previsto 25 milioni 700 mila euro, per l’anno in corso la cifra sale ad oltre 32 milioni 700 mila.
I numeri, illustrati durante la presentazione generale del Bilancio da parte dell’assessora Gabriella Nardelli, sono stati confermati dalla sua collega di Giunta con delega alla Cultura, Rosanna Purchia, nel corso della riunione della commissione presieduta da Lorenza Patriarca.
Un incremento, ha sottolineato Purchia, che si è reso possibile anche grazie agli interventi del Governo e che consente di operare per alcune novità, a partire dall’inserimento di un capitolo di spesa dedicato alle grandi mostre e ai grandi eventi, legato alla capacità della stessa della Città di recuperar risorse. Si vuole così, ha sottolineato l’assessora, mettere in sicurezza l’esistente ma nello stesso tempo progettare ricercando contemporaneamente le risorse che non gravino sul bilancio della Città; è il caso del festival MiTo che diventerà Super MiTo e valicherà i confini creando sinergie anche con Lione.
Altro punto fermo del Bilancio, coerentemente con quanto espresso nei mesi scorsi durante l’esposizione delle linee programmatiche, sarà il rilancio della cultura nelle Circoscrizioni.
A questo proposito, Purchia ha annunciato la volontà di revisionare il regolamento di concessione contributi, con l’obiettivo di far crescere realtà, trovando le modalità per sgravare sia le associazioni, sia l’Amministrazione di bandi annuali, con una struttura più agile e più efficiente.
Risorse previste anche per le biblioteche che saranno collegate anche con quelle della città metropolitana.
Rispondendo alle domande dei consiglieri, l’assessora ha parlato anche di Palazzo del Lavoro , Torino Esposizioni e Manifattura Tabacchi, luoghi per i quali sono nati tavoli interassessorili perché sia programmata la riqualificazione dei tre ambiti.
Federico D’Agostino