A 40 anni dell’emanazione della Legge Basaglia che chiuse i manicomi (legge 13 maggio 1978, n°. 180), nella seduta del 28 giugno 2018 delle Commissioni Quarta (presieduta da Antonino Iaria) e Diritti e Pari opportunità (presieduta da Viviana Ferrero), è stata presentata una proposta di mozione (prima firmataria: Eleonora Artesio – Torino in Comune) che chiede di istituire una Consulta cittadina per la salute mentale che riunisca tutti gli enti che operano nel settore.
Una proposta – ha spiegato Artesio – che riprende una tematica affrontata in Commissione Diritti e Pari opportunità sin dall’inizio dell’attuale Consiliatura, per rimettere a fuoco il tema della salute e del disagio mentale, per superare lo stigma sociale e favorire percorsi condivisi di cura, inserimento lavorativo e convivenza con la malattia.
A Torino c’è una tradizione importante di collaborazione con le associazioni di familiari di malati mentali – ha ricordato in Commissione l’assessora al Welfare Sonia Schellino – che la Consulta potrebbe mettere a sistema.
Valerio Fabio Alberti, direttore generale dell’Asl Città di Torino, ha sottolineato il grande impatto della crisi economica sull’acuirsi del disagio mentale, che ha portato a modificare il modello di approccio delle Asl, passato dalla gestione delle psicosi all’intercettare e gestire il disagio psichico, aprendosi in modo organico e strutturato anche al mondo della scuola, dell’associazionismo e delle realtà del territorio.
La Consulta – ha affermato il dottor Giorgio Gallino del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Città di Torino – potrebbe favorire le occasioni di confronto e aiutare le associazioni dei familiari dei malati mentali a crescere e a operare in maniera unitaria.
Opinione condivisa dalla presidente Viviana Ferrero (M5S), che ha suggerito di ampliare l’orizzonte dell’istituenda Consulta, affrontando anche la tematica della prevenzione.
Perplessità sono state invece espresse dalla consigliera Maria Grazia Grippo (PD) che, pur condividendo le finalità espresse dalla mozione, teme che la Consulta possa risultare uno strumento inadeguato e poco efficace.
La consigliera Marina Pollicino (M5S) ha quindi chiesto di audire le realtà del terzo settore interessate, per comprendere meglio le loro necessità e valutare l’opportunità di dare vita alla Consulta. Proposta accolta da Ferrero, che convocherà un’apposita riunione, d’intesa con il presidente Iaria.
Massimiliano Quirico