Che senso ha la morte nel nostro contesto sociale? E come possiamo affrontarla?
Il Polo del ’900 ha ospitato il 5 dicembre 2019 il convegno “Biotestamento tra scienza e coscienza”, promosso dalla Consulta femminile del Comune di Torino, presieduta da Silvana Ferratello.
All’incontro, moderato dalla giornalista Cinzia Gatti, ha portato il saluto della Città la vicepresidente del Consiglio Comunale Viviana Ferrero.
Ferrero ha elogiato le iniziative della Consulta, che offrono momenti di riflessione e strumenti per permettere a tutti e tutte di farsi una propria opinione, anche su argomenti complessi e delicati, come quello del testamento biologico, ovvero delle DAT – Disposizioni Anticipate di Trattamento, previste dalla legge 219 del 2017.
Auspico – ha concluso la vicepresidente della Sala Rossa – che la Consulta femminile possa continuare a fare informazione e a portare avanti la voce delle donne, arricchendo tutta la comunità.
Dopo il suo intervento e i saluti della presidente Ferratello, la psicoterapeuta Elena Sormano si è interrogata sul significato della vita e della morte e delle attuali difficoltà nella nostra società nel dare un senso alla morte, nell’elaborarla. L’avvocata Giulia Facchini ha quindi affrontato dal punto di vista giuridico la questione del consenso informato e della figura del fiduciario e dell’amministratore di sostegno.
Si è poi ragionato con Pier Paolo Donadio sul rapporto medico/paziente e sulle Dat nelle situazioni di emergenza e urgenza, dove, per prudenza, prevale il criterio della beneficialità.
Hanno infine preso la parola Marco Peretti, sul percorso di cura come pianificazione e relazione, Gabriele Molinari, sulle DAT nell’evoluzione della coscienza civile e politica, ed Enzo Spegno, su ruolo e compiti dell’Amministrazione pubblica nella ricezione e applicazione delle DAT.
L’iniziativa si è conclusa con domande e interventi del pubblico.
Massimiliano Quirico