Per l’assistenza sociale e medica dovranno esserci interventi compatibili con la pandemia, anche se il fenomeno sarà ciclico e strutturale, passando, cioè, dalle fasi emergenziali a quelle ordinarie. Con queste parole, l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli ha delineato uno degli obiettivi dell’Amministrazione, ai consiglieri della IV Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda. Rosatelli ha poi rilevato che le soluzioni vanno ricercate con la collaborazione dell’Asl. Si deve uscire, ha aggiunto, dalla dicotomia emergenza/ordinario dello stato pandemico e strutturarsi per poter erogare ogni servizio a tutte le cittadine e i cittadini. Un altro punto affrontato è l’assistenzialismo: ogni persona che si trova in uno stato di indigenza economica, fisica, non deve avere un’assistenza caritatevole e considerato soggetto passivo. Invece, le politiche di welfare, che si vogliono attuare, vanno verso i principi della libertà e dell’uguaglianza delle persone senza differenziazione di cittadinanza, economica e fisica, perché il tema della salute supera ogni distinzione. L’assessore Rosatelli ha concluso ricordando che il principio di sussidiarietà non deve essere inteso come sostituzione del servizio privato a quello pubblico, ma una relazione tra le parti. Considerando, in particolar modo, l’aumento del tasso di invecchiamento dei torinesi, che genera interventi sempre maggiori.
Tony De Nardo