Palazzo Barolo ha ospitato oggi pomeriggio il quarto appuntamento del ciclo di conferenze sul mondo carcerario nell’ambito delle iniziative per il 160esimo anniversario della morte della marchesa Giulia Falletti di Barolo. Organizzato da Opera Barolo in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e il Tempo l’incontro è stato introdotto da Sonia Schellino dell’Opera Barolo con una tavola rotonda composta da Wally Falchi della Caritas diocesana “Le Due Tuniche”; Adriano Moraglio dell’associazione “La goccia di Lube”; Pier Giuseppe Rossi, direttore degli Asili Notturni Umberto I” di Alessandria; Michele Burzio, diacono del carcere “Lorusso e Cutugno” e presidente dell’associazione ‘Volontari di San Martino’; Silvia Orsi dell’associazione “Carlo Tancredi e Giulia di Barolo”. In conclusione gli interventi istituzionali. Dopo l’assessore regionale Maurizio Marrone, la Garante comunale per i diritti dei detenuti Monica Cristina Gallo ha inquadrato il fenomeno ricordando il dimezzamento dei volontari nelle carceri italiane, scesi da oltre 19 mila a circa novemila in pochi anni prima a causa del covid e poi della burocratizzazione degli ingressi ausiliari negli istituti di pena. Per la Città di Torino Luca Pidello, consigliere comunale e presidente della Commissione speciale Legalità di Palazzo civico, ha ricordato l’operato dell’organismo da lui diretto sorto con l’idea di approfondire il tema interfacciandosi con l’esecutivo dell’amministrazione: “E’ un esperienza forte nata con il convincimento di considerare il detenuto reale, di incontrare i suoi bisogni, di comprendere come intervenire come oggi fanno le associazioni di volontariato negli istituti di pena. Dobbiamo passare a una concezione di carcere umano dove scontare una pena non è espiare un peccato come insegna ancora oggi Giulia di Barolo e servono strutture detentive più piccole in grado di accompagnare i carcerati verso il reintegro nella società”.
(Roberto Tartara)