Chissà quanti di noi ricordano che per aprire un profilo social occorre avere compiuto 13 anni; l’audizione del nucleo di prossimità della Polizia municipale in Commissione Diritti e Pari Opportunità mostra come gli allarmi sociali possano provenire dalla scarsa diffusione di informazioni basilari. Il reparto si occupa di milleduecento casi l’anno di liti condominiali e duecento fascicoli tra violenza di genere, bullismo nelle scuole, anziani in difficoltà a causa di raggiri e truffe. Sono trentaquattro civich; un numero risicato ha spiegato l’assessora comunale delegata Giovanna Pentenero ricordando che il loro operato è considerato un esempio in Italia tanto che il manuale redatto dal nucleo è diventato un testo di riferimento. “Cerchiamo di fare in modo che i problemi segnalati non diventino casi di cronaca nera, depotenziando i conflitti con l’intento di ricostituire il tessuto sociale” – ha spiegato il Commissario Ispettore Fabrizio Volpato – “applicando un metodo di lavoro che persegue una relazione diretta tra cittadino e operatore”. Lavorano in una rete con soggetti anche diversi dal Comune – associazioni, onlus, assistenti sociali, pronto soccorso, ospedali, Procura della repubblica, numeri antiviolenza – e vanno nelle scuole spiegando ai ragazzi le basi dell’educazione alla legalità, l’educazione stradale, l’uso corretto di uno smartphone. È possibile contattare gli agenti del reparto in strada – sono riconoscibili dal cappello sul quale è apposta una fascetta a scacchi gialli e blu – o rivolgendosi allo 011011.34300 dal lunedì al sabato tra le 9.00 e le 16.00. Informazioni sono disponibili anche al sito internet: http://www.comune.torino.it/vigiliurbani/prevenzione-sicurezza/sicurezza-urbana/ Ai lavori della Commissione coordinata dalla presidente Elena Apollonio sono intervenute le consigliere Santiangeli – Patriarca – Ciampolini – S. Damilano – Diena.
Roberto Tartara