Si è discusso di violenza economica nella seduta del 17 ottobre 2024 della Commissione Diritti e pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS).
L’occasione è stata l’audizione della notaia Grazia Prevete, esperta in materia, già coinvolta nelle iniziative organizzate dalla Città di Torino lo scorso anno per celebrare la Giornata internazionale della donna.
È una forma subdola di violenza – ha spiegato Grazia Prevete – che non lascia lividi e ferite visibile, ma che può incidere molto sulla salute delle donne.
È un abuso – ha precisato – che rende la vittima finanziariamente dipendente, utilizzato come mezzo per esercitare potere e controllo e che spesso si accompagna alla violenza fisica. Le vittime sono per lo più donne tra i 40 e i 60 anni, di ogni classe sociale, e può manifestarsi in vari modi: controllo del reddito, limitazione dell’accesso alle risorse, obbligo alla contrazione del debito, sabotaggio economico e lavorativo.
Per capire come proteggersi, il Consiglio nazionale del Notariato ha predisposto un vademecum.
Nel dibattito in Commissione, Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha proposto di mettere in campo maggiori iniziative per diffondere una più puntuale conoscenza della violenza economica e per contrastarla.
Per Amalia Santiangeli (PD) ci sono molto sacche di ingiustizia che vengono accettate: l’Italia è ancora troppo indietro sui diritti delle donne.
Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha ribadito la necessità di una maggiore informazione e consapevolezza, anche a livello istituzionale, e di iniziative di accompagnamento.
La violenza economica è un tema che va affrontato quotidianamente, anche per evitare ulteriori forme di violenza e prevaricazione, secondo Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista). Serve un lavoro culturale e politico – ha spiegato.
Bisogna intervenire anche sulle varie comunità di persone migranti, che hanno ognuna tradizioni differenti – ha aggiunto Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), che ha proposto anche di organizzare una serie di iniziative in occasione del cinquantesimo anniversario della riforma del diritto di famiglia in Italia (1975), per tracciare un’evoluzione della normativa e ragionare sulle prospettive future.
Massimiliano Quirico