Le organizzazioni sindacali dello stabilimento Lear di Grugliasco (Torino) sono state audite nella seduta del 29 novembre 2023 della Commissione Lavoro del Comune di Torino, presieduta da Pierino Crema (PD).
In apertura di Commissione, il presidente Pierino Crema (PD) ha espresso la solidarietà della Commissione ai 420 lavoratori e lavoratrici della Ler, che sono in sciopero permanente dallo scorso 7 novembre per la difesa del proprio posto di lavoro.
Lear – ha spiegato Toni Inserra, Fiom Cgil in Commissione – ha cinque stabilimenti in Italia per la produzione di sedili, a ridosso delle fabbriche del Gruppo Stellantis. Nell’impianto di Grugliasco, Lear realizza sedili esclusivamente per la Maserati, ma il problema è la riduzione della produzione dei veicoli: 40 al giorno, che a gennaio potrebbero ulteriormente calare a 20 al giorno.
Il 31 dicembre scadono gli ammortizzatori sociali e alla Lear – ha concluso Inserra – servono con urgenza un piano industriale e altri ammortizzatori per avere il tempo di attuarlo.
Siamo preoccupati – ha dichiarato Rocco Cutrì, Fim Cisl – perché si comincia a parlare di dismissione dello stabilimento. Il prossimo 6 dicembre ci sarà il Tavolo del Governo sull’automotive, ma si prevedono tempi lunghi. Noi avremo un altro incontro l’11 gennaio – ha precisato – ma servono progetti in tempi stretti per evitare l’esubero di 300 dipendenti.
Questa crisi è diversa dalle altre – ha ribadito Domenico Ciano, Fim, Cisl – perché si parla di una chiusura totale dello stabilimento, che mette a rischio 420 famiglie. Stateci vicini: è un problema enorme.
Ci sono molte lavoratori e lavoratrici di 50 e 55 anni non difficilmente ricollocabili e in futuro potrebbe essere a rischio anche l’unità di progettazione, dove lavora un centinaio di persone – ha aggiunto Antonio Gullo, Fiom Cgil.
Nel dibattito in Commissione, Tea Castiglione (M5S) ha ribadito la massima solidarietà e l’impegno nel continuare a seguire la vicenda. È inconcepibile per una multinazionale la mancanza di un piano industriale – ha denunciato, chiedendo notizie sulle vertenze degli altri stabilimenti italiani Lear.
Il caso della Lear è emblematico – ha affermato Ludovica Cioria (PD) – di come sia difficile far rimanere competitive le eccellenze italiane: è una questione che riguarda il Governo e anche l’Europa.
Non ci sono piani di investimenti concreti di Stellantis – ha detto Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – con rischi per tutto l’indotto. Mi auguro un ulteriore presa di posizione del Consiglio Comunale – ha concluso.
Oltre alla questione del piano industriale, c’è anche un tema di competitività territoriale e di mono committenza che va affrontato, secondo Claudio Cerrato (PD).
Non possiamo prendere per il guinzaglio Stellantis – ha dichiarato Simone Fissolo (Moderati) – e le aziende devono fare valere le proprie competenze, per attirare altri committenti e rimanere competitive.
Purtroppo il Comune di Torino non ha competenze concrete per affrontare il problema – ha rimarcato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) – che si trascina da anni, con multinazionali come Stellantis e Lear che preferiscono investire in altri Paesi, anche a causa degli elevati costi dell’energia in Italia.
La politica deve tornare a essere protagonista in Europa – ha ribadito Pierino Crema (PD), confermando la disponibilità a elaborare un documento e a costruire iniziative con altri sindaci del territorio.
Il Comune di Torino lavora per creare un ecosistema favorevole all’insediamento delle aziende – ha dichiarato l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero – in particolare con interventi urbanistici, mentre ha competenze limitate negli altri ambiti. È difficile però fare altre valutazioni in assenza di un piano industriale e di un piano energetico e – ha concluso – serve una maggiore concretezza sui piani di Stellantis per la produzione di auto sul nostro territorio.
Massimiliano Quirico