“Il Disability manager non deve essere il garante delle persone con disabilità ma deve operare perchè la città possa essere inclusiva e offrire a tutti le stesse opportunità di fruizione e vivibilità. Per questo occorre esperienza e formazione specifica“.
Così, questa mattina, l’ex Disability manager della Città di Torino, Franco Lepore, si è rivolto ai consiglieri della commissione Sanità e Servizi sociali, dopo aver illustrato l’attività svolta nel suo mandato, terminato a giugno 2021.
Un’attività che, soprattutto nell’ultima parte, è stata rivolta in particolare all’accessibilità della stazione Bengasi della metro o di altre strutture, alla possibilità di fruizione di eventi come le Apt Finals o alla sottotitolazione delle trasmissioni in diretta delle sedute del Consiglio Comunale per i non udenti, o ai percorsi per disabili visivi e motori nei pressi del campus Einaudi.
Le riflessioni di Lepore, sono state lo spunto per ripensare il ruolo del Disability manager attraverso la revisione del regolamento che ne disciplina le funzioni. I consiglieri presenti, sia di maggioranza sia di opposizione, discutendo una proposta di mozione sull’argomento hanno convenuto sulla necessità di prevedere, per questo incarico, un mandato più lungo (oggi si limita a due anni).
Inoltre si è ravvisata l’opportunità che al Disability manager venga riconosciuta un’indennità. Lo stesso Lepore ha sottolineato come, attualmente, questa figura non solo non riceva compenso, ma non disponga di risorse da utilizzare per eventuali iniziative.
La mozione discussa questa mattina evidenzia, infine, la necessità che il Disability manager debba collaborare in modo stretto con il Sindaco e la Giunta.
Sul provvedimento, liberato per la discussione in Sala Rossa e che sarà votato in una delle prossime riunioni del Consiglio Comunale, si è espresso in modo favorevole anche l’assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità
Federico D’Agostino