L’assessore Marco Giusta ha risposto in Consiglio Comunale alla richiesta di comunicazioni avanzate dal capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, relative alla vicenda del centro culturale Italo Arabo Dar Ar Hikma di via Fiochetto.
“A seguito della presentazione della mozione da parte della consigliera Ferrero, abbiamo invitato il presidente del Centro Italo Arabo ad un incontro, presente la consigliera stessa, per verificare la possibilità di allargare la tipologia della proposta, con ulteriori attività oltre alle già moltissime svolte nel centro, anche alla luce dell’esigenza di sedi e di spazi associativi”, ha spiegato Giusta. “Il punto di equilibrio concordato con il presidente dell’associazione è nella possibilità di utilizzo di spazi anche con una convenzione firmata con la Città, tale che sollevi l’associazione da responsabilità, a carico invece degli utilizzatori. Di conseguenza ho provveduto ad avviare l’iter di rinnovo di concessione con le richieste di aprire un dialogo con il concessionario”.
Stefano Lo Russo (Partito Democratico): La sua sincerità le fa onore ma è per noi motivo di grande irritazione. Non ha negato l’incontro alla presenza di una consigliera comunale che ha presentato un atto con un ordine del giorno che prevedeva la messa a bando dell’immobile di via Fiochetto 15, ritirato, secondo la consigliera stessa, dopo una trattativa. Non vi rendete conto di cosa fate. E’ di una gravità inaudita quello che avete fatto. L’assessore rappresenta la Città di Torino, la consigliera una parte politica. Come la definirebbe questa sequenza di fatti? Di questo incontro abbiamo avuto notizia grazie a un post su facebook della consigliera, ma viene il dubbio che possa essere la prassi ordinaria. I bandi sono cose delicate, che segnale date alla Città? Noi riteniamo che l’esperienza di via Fiochetto sia meritoria ma se voi ritenete che si debba andare a bando, andate fino in fondo, non esiste che a seconda del gradimento di una consigliera una cosa funzioni in un modo o in un altro. Non è un bel segnale quello che state dando all’esterno. O lo capite o diventerà fermarci alle sole richieste di comunicazioni.
Silvio Magliano (Moderati): Questa vicenda è partita da un atto proposto al Consiglio nel quale si dice che in quel posto si mangia male” e “occorre aprire all’associazionismo”, per cui va messo a bando. Poi vediamo uno dei proponenti l’atto per la messa a bando, partecipare ad una riunione con l’assessore, unico titolato, con i suoi dirigenti, a decidere su rinnovo o messa a bando. L’associazione, poi aveva già chiesto il rinnovo, e un consigliere comunale non può interferire in quella discussione. L’assessore ha spiegato che nel Centro si svolgono già buona parte delle attività auspicate dai sostenitori della messa a bando, e allo stesso tempo scopriamo su internet che ci sarebbe stata “una trattativa”: è gravissimo. Ed è responsabilità dell’assessore aver invitato persone che non avevano titolo, il M5S a parti invertite avrebbe scatenato il finimondo. Certi atti presentati suonano come un “avvertimento” per chi volesse chiedere rinnovi, che poi si concordano in riunioni private. Non si interagisce così col mondo no profit e con gli ambienti culturali, quando si è consiglieri e tanto più vicepresidenti di quest’aula. E’ un precedente gravissimo.
Dopo alcune brevissime precisazioni dei consiglieri Giovara e Chessa e dell’assessore Di Martino, ha concluso l’assessore Marco Giusta:
“Il tema è politico, la comunicazione uscita sui media ha lasciato intendere che “il M5S volesse chiudere il Centro, La Città invece, come avvenuto con amministrazioni precedenti, è molto impegnata sul tema dell’integrazione. Preciso inoltre che non è l’assessore a valutare i rinnovi, è un iter gestito dagli uffici. Respingo ogni ipotesi di “minaccia” o “trattativa”. Già l’attuale regime di concessione prevede un’apposita convenzione per riservare spazi alla Circoscrizione per attività e convegni, così sarà anche per quanto riguarda la Città”.
Federico D’Agostino