Il Consiglio comunale ha approvato la delibera che modifica lo statuto la denominazione e gli assetti di “Urban Center Metropolitano”, che si accinge a diventare “Urban Lab” e ad ampliare il suo raggio d’azione.
L’atto, ha spiegato l’assessore all’urbanistica e vicesindaco, Guido Montanari, nasce da un lungo lavoro e da un percorso di progettazione condiviso dalla compagnia di San Paolo, fondatrice dell’Urban Center, con Comune di Torino e Associazione Torino Internazionale, e prosegue un percorso avviato con la razionalizzazione delle società partecipate, ai sensi della “legge Madia”, ed esteso “in una più generale ottica di spending review”, anche agli enti no profit partecipati.
Soci fondatori dell’Urban Center, ribattezzato Urban Lab, sono il Comune di Torino e la Compagnia di San Paolo.
La Città farà confluire nell’Associazione le funzioni, le attività, il patrimonio progettuale e relazionale della già disciolta Associazione Torino Internazionale, e della Fondazione Torino Smart City per lo Sviluppo Sostenibile, in corso di scioglimento. In rapporto alla Fondazione Contrada Torino, che attualmente non può essere messa in liquidazione, Montanari ha auspicato che possa anch’essa in futuro rientrare tra le realtà associate.
Il vicesindaco ha manifestato l’apprezzamento per i contributi positivi della minoranza, in specifico un emendamento del Pd, primo firmatario Consigliere Lo Russo, che hanno contribuito a migliorare il testo.
Urban Lab, avrà tra i suoi scopi la promozione del dibattito e l’informazione su progetti di trasformazione e riqualificazione urbana, nonché l’elaborazione di progetti o iniziative di tipo ambientale culturale ed energetico volte al miglioramento della qualità di vita, allo sviluppo economico e alla salvaguardia ambientale.
Figura tra gli obbiettivi anche la promozione della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica anche attraverso tecnologie innovative e la digitalizzazione dei servizi comunali.
Il nuovo organo amministrativo dell’associazione sarà formato da un massimo di 5 componenti compreso il presidente (designato dalla Città e nominato dall’Assemblea dei soci).
Una delle novità introdotte è l’Advisory Board, gruppo di lavoro di supporto al Consiglio direttivo ed al presidente, composto da cinque figure indipendenti e scientificamente qualificate in fatto di architettura, storia del territorio, storia del paesaggio, sociologia e comunicazione.
Durante il dibattito che ha preceduto il voto Damiano Carretto del Movimento 5 stelle ha rivendicato la realizzazione con questa delibera di un punto importante del programma politico della sua formazione. Nel suo intervento, che ha generato reazioni tra le fila del Pd, ha annunciato di voler respingere l’emendamento presentato dal Pd ed ha ringraziato la Compagnia di San Paolo per il lavoro fatto.
Enzo Lavolta, per il Pd, ha parlato di una forma di 2democrazia recitativa” senza la mediazione dei corpi sociali, in stile Trump. “In essa – ha detto – più voci recitano senza conoscere né il canovaccio né il senso dell’azione di governo. Essa trova sintesi in provvedimenti come questi, per cui il Consigliere Carretto non è neppure in grado di ammettere cosa è successo e cioè che Compagnia di San Paolo si è dichiarata non più disponibile a finanziare finché non ci sia un riordino. Dunque l’Amministrazione ha semplicemente subito l’iniziativa della Compagnia di San Paolo”. Uno dei soggetti che oggi si chiude, ha proseguito Lavolta, la Fondazione Torino Smart City, faceva un’attività a supporto della Città monitorando le pratiche energetiche edilizie che i costruttori proponevano all’Amministrazione, la quale concedeva sconti sugli oneri di urbanizzazione ai progetti più efficienti. Si trattava di 4000 pratiche ogni anno che dal 2017 la Città ha smesso di controllare. Ora lo sconto, ha spiegato Lavolta, avviene in base all’autocertificazione del costruttore.
Antonio Iaria del Movimento 5 stelle ha spiegato che l’Amministrazione sta lavorando in una situazione normativa in costante evoluzione “e noi lavoriamo per evitare che i controlli siano solo sulla carta e per verificare gli effettivi consumi. Stiamo operando in un campo difficile e vogliamo costruire un sistema che consenta al cittadino stesso e al progettista di fornire i valori utili al calcolo senza modalità di controllo poliziesche”.
Guido Montanari, Assessore all’Urbanistica e Vicesindaco: ha puntualizzato: “non stiamo andando dietro ai privati, ma poiché Compagnia di San Paolo ha intenti in sintonia con i nostri ne siamo felici. Ci sarà una libertà di dibattito nel nuovo ente che sarà garantita dall’Advisory Board. Rassicuro Lubatti: anche se avessimo votato contro l’emendamento di Lo Russo, avevamo già assunto nel testo della delibera una serie di suggerimenti da lui provenienti. L’unico disallineamento del testo attuale è l’aggiunta, dopo il dibattito, della procedura di concorso pubblico per individuare la figura del direttore. Chiedo alla maggioranza di votare comunque l’emendamento Lo Russo nel segno della linearità dei percorsi decisionali, ricordati dalla Sindaca”.
Claudio Lubatti, Pd, ha detto riferendosi alla dichiarazione di Carretta intesa a non accogliere l’emendamento del Pd “Può succedere di sbagliare o di non trovare consenso unanime all’interno della stessa maggioranza, può succedere anche di cambiare idea su un emendamento. Però se l’appello di pocanzi della Sindaca alla responsabilità delle minoranze significa che non può più contare sui voti della sua maggioranza… Noi comunque raccogliamo il suo appello e prendiamo atto che il presidente di una Commissione invitato a prendere atto della volontà della sua parte politica decide di non partecipare al voto”.
Silvio Lavalle