Approvata il 2 ottobre 2023 in Sala Rossa, una mozione riguardante la transizione ecologica dell’automotive torinese. Per la prima firmataria Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), si tratta di un’occasione da non perdere, per il pianeta e per il lavoro.
Il documento, firmato anche dalla capogruppo del PD Nadia Conticelli e dal presidente della Commissione Lavoro, Pierino Crema, impegna Sindaco e Giunta a farsi portavoce, presso il Ministro delle imprese e del made in Italy, delle preoccupazioni per il futuro dell’industria dell’auto nel capoluogo e in tutta la regione. Contestualmente, la mozione chiede l’attivazione di politiche industriali adeguate ad accompagnare le aziende nei processi di riorganizzazione produttiva e per sostenere le lavoratrici e i lavoratori del settore.
Nella sostanza, la proposta è quella di avviare un dialogo con le parti sociali e con le istituzioni per concertare interventi e azioni in grado di rilanciare il settore automobilistico piemontese, nella fase di transizione all’elettrico, che appare ineludibile in considerazione delle scelte della Comunità Europea e di tutte le grandi aziende automobilistiche, già attrezzate per la produzione di auto elettriche .
Con Stellantis, in particolare, si propone di avviare un confronto per individuare un piano di rilancio di Mirafiori, che potrebbe essere valorizzata per la produzione di veicoli elettrici, permettendo di superare la cassa integrazione e creando nuova occupazione. In tal senso e in considerazione del fatto che il territorio occupato dallo stabilimento di Mirafiori è di circa 3 milioni di metri quadrati, la mozione chiede di subordinare le eventuali decisioni dell’Amministrazione, in merito al futuro di quell’area, alla definizione puntuale del piano aziendale di Stellantis.
Per sostenere le richieste elencate nel documento, i firmatari sottolineano come Stellantis sia impegnata nella transizione ecologica, ma non consideri il nostro Paese al centro di questa transizione. Lo dimostrano gli incentivi all’esodo, offerti ai dipendenti italiani a partire dal 2021, che hanno portato alla fuoriuscita di circa 7mila lavoratori mentre nel mese di febbraio di quest’anno è stato approvato un nuovo piano di incentivi all’esodo per gli stabilimenti italiani, che porterà alla fuoriuscita di altri 2mila dipendenti entro dicembre.
Inoltre, la produzione di auto in Italia è scesa dal milione e cinquecentomila veicoli prodotti nel 1999 ai 473mila del 2022, con pesantissime ricadute sull’occupazione nella nostra città, dove la mancanza di adeguate politiche industriali appare particolarmente preoccupante, anche a seguito della decisione di Stellantis di realizzare la futura gigafactory a Termoli invece che a Mirafiori.
Infine, lo stabilimento di Mirafiori è da tempo poco utilizzato, mentre il progressivo disinvestimento della produzione ha avuto effetti preoccupanti anche sull’indotto, con una stima che segnala come dal 2008 a oggi, in Piemonte, abbiano chiuso oltre 370 aziende dell’automotive e perso il lavoro circa 32mila persone.
Tutti motivi che hanno spinto Ravinale, Conticelli e Crema a presentare il documento approvato oggi, con 24 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti.
Marcello Longhin