Inaugurata al museo del carcere “Le Nuove” una mostra dedicata a Nikos Beloyannis, esponente della sinistra greca, perseguitato e imprigionato per le sue idee e fucilato nel 1952. Nato nel 1912, con la Grecia occupata da Italia e Germania si dedicò alla Resistenza armata, alla quale aderirono centinaia di migliaia di persone. Dopo la seconda guerra mondiale e la sconfitta dei Comunisti nella guerra civile greca, lascia il Paese tornandovi clandestinamente nel 1950. Venne arrestato con l’accusa di essere membro di un partito dichiarato fuorilegge e spia dell’Unione Sovietica. Malgrado una campagna internazionale a suo sostegno a cui aderirono, tra gli altri, i lavoratori di molti Stati, Charlie Chaplin, Charles de Gaulle, Jean Cocteau, Jean Paul Sartre, Picasso, il 30 marzo 1952 venne fucilato.
All’inaugurazione, è intervenuta la consigliera Marina Pollicino che ha evidenziato come Beloyannis sia diventato non solo un simbolo per la sua passione politica ma anche “simbolo dell’inutilità dell’accanimento dei suoi aguzzini che ne volevano manipolare la memoria contro la sua stessa Patria, ottenendo al contrario un moto di indignazione. La vicenda di Beloyannis, ha affermato, deve essere letta come un monito contro la brutalità di ogni forma di sopraffazione, contro la volontà dei poteri di silenziare e comprimere le libertà personali”.
La mostra, a cura dell’Associazione Piemonte-Grecia “Santorre di Santarosa” ripercorre la storia greca dal 1912 al 1974. E’ aperta fino al 30 ottobre 2018, dal lunedì al sabato dalle ore 15.30 alle ore 17, la domenica dalle ore 15 alle ore 19. Ingresso libero.
Federico D’Agostino