800.58.27.27. È la “Linea Libera”, il numero verde attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 19, promosso dall’associazione Libera per aiutare chi intende denunciare mafie, corruzioni e infiltrazioni criminali.
Il servizio è stato presentato nella riunione del 14 luglio 2020 delle Commissioni Legalità e Diritti e pari opportunità, presieduta da Carlotta Tevere, con l’audizione della referente di Libera Piemonte, Maria Josè Fava, e di un’operatrice del servizio, Francesca Rubino.
Fava ha spiegato che il percorso di accompagnamento delle vittime di criminalità organizzata, estorsione e usura è iniziato tempo fa, con gli Sportelli Sos Giustizia, poi evoluti nella “Linea Libera”, avviata due anni fa a livello nazionale.
Il servizio – ha chiarito Rubino – nasce per fare emergere fenomeni di estorsione e usura, offrendo uno spazio di ascolto gratuito e riservato alle vittime e alle persone che intendono denunciare illeciti da loro rilevati nei luoghi di lavoro e di vita: vengono loro dati supporto e indicazioni anche per accompagnarle alla denuncia, ad esempio all’Anac, l’Autorità nazionale anti-corruzione.
Si cerca innanzitutto di capire se le vittime – imprenditori e commercianti, ma anche persone fisiche – abbiano i requisiti per accedere a servizi e fondi economici. Spesso però – ha aggiunto Rubino – è utile anche un aiuto psicologico: non è facile trovare il coraggio per denunciare e affrontare processi, a volte lunghi e complessi.
Il servizio di accompagnamento riguarda anche i dipendenti pubblici che intendono denunciare fenomeni corruttivi all’interno del proprio ente (i cosiddetti “whistleblower”).
Nel dibattito in Commissione, la presidente Tevere ha sottolineato l’importanza di fare rete per arginare i fenomeni corruttivi e l’usura e di valutare il coinvolgimento dei piccoli commercianti del territorio, con i quali si potrebbero siglare patti di collaborazione, insieme all’assessorato al Commercio come ha suggerito la consigliera Viviana Ferrero (M5S). Chiara Foglietta (PD) e Massimo Giovara (M5S) hanno invece chiesto ulteriori informazioni sulle modalità comunicative, proponendo di allargare ulteriormente la platea dei partner del progetto.
Massimiliano Quirico