Uno stile di guida ecosostenibile consente di rispettare noi stessi, il prossimo e l’ecosistema nel quale viviamo. E’ quanto sostiene la Consulta per l’Ambiente che, nel corso della riunione congiunta delle commissioni Viabilità e Ambiente, riunite sotto la presidenza di Antonio Ledda, ha illustrato un vademecum utile per ridurre l’inquinamento e per contrastare i cambiamenti climatici.
Le indicazioni partono dal presupposto che ancora per molti anni saranno in circolazione auto con combustione interna, quindi sarà fondamentale il fattore umano nell’adottare uno stile di guida etico che consenta di ridurre il consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni di CO2 oltre ad altri inquinanti.
Su uno stesso percorso, una guida “calma” può comportare una riduzione fino del 40% del carburante rispetto ad una guida “aggressiva” sottolinea Francesco Forleo della Consulta che evidenzia la necessità di evitare forti accelerazioni inutili che assorbono energia pari a 8/10 volte superiore rispetto ad una velocità costante. I motori endotermici producono il minor livello di inquinamento quando ruotano a regime costante.
Contrariamente a quanto si pensi, non è necessario scaldare i motori con auto ferma anche in inverno ma è sufficiente muoversi con dolcezza, a basso regime senza forti accelerazioni. Lo strumento dello start e stop consente sulle auto recenti lo spegnimento del motore dell’auto ai semafori ma è consigliato lo spegnimento manuale, su auto con più anni alle spalle, per soste oltre un minuto.
Evitare frenate brusche consentirà di usurare meno dischi e pastiglie ma, soprattutto, di generare polveri sottili PM10 e PM 2,5, dannose per la salute così come mantenere la corretta pressione degli pneumatici permetterà di evitare spreco di carburante e la riduzione di polveri sottili. L’ultima raccomandazione riguarda la limitazione il più possibile del carico del veicolo finalizzata sempre alla riduzione dei consumi e delle emissioni. L’invito della Consulta è quello di far sì che queste indicazioni di comportamento al volante delle auto possano essere diffuse già nelle scuole cittadine e ancor più nelle autoscuole.
Federico D’Agostino