Una delibera di iniziativa popolare per l’acqua della Smat

La delibera di iniziativa popolare al Consiglio comunale, presentata questa mattina durante un Diritto di Tribuna moderato dalla presidente Maria Grazia Grippo, firmata da 2.061 cittadini torinesi, recita nel suo oggetto: “Indirizzi del Consiglio comunale di Torino a Smat SpA in ordine alla gestione del servizio idrico integrato per fare fronte alla crisi climatica e all’incombente siccità, a tutela della risorsa idrica, dell’ambiente e della qualità della vita della cittadinanza”. In risposta alla ormai evidente scarsità della risorsa, il documento propone una gestione pubblica partecipata dai cittadini con l’obiettivo di tutelare l’interesse collettivo ed aumentare la consapevolezza che l’acqua, in quanto risorsa limitata, debba essere utilizzata con attenzione sempre maggiore. Nel dettaglio, se approvata, la delibera chiede al Sindaco di provvedere a promuovere e sostenere una serie di indirizzi su cui fare convergere le scelte dei Comuni soci di Smat e della Conferenza dei sindaci di ATO3, in merito alla programmazione e alla gestione del servizio idrico integrato. Questi i punti: rafforzare la natura pubblica dell’azienda e tornare alla progettazione interna delle grandi opere ed al controllo sull’esecuzione e la gestione degli interventi, anche grazie ad un sollecito recupero e potenziamento delle capacità tecniche interne all’azienda. E dovranno essere tutelate le risorse idriche non ancora inquinate, vincolando le aree di ricarica della falda e favorendo il ripristino degli ecosistemi naturali attraverso la rimozione di ostacoli quali dighe e barriere che impediscono il libero scorrere dei fiumi. La delibera chiede, infine, di destinare il totale degli utili Smat alla sostituzione delle obsolete tubature degli acquedotti, spesso soggette a rotture che provocano sprechi inaccettabili e non manca l’invito a promuovere nelle scuole una cultura dell’acqua, risorsa limitata, oltre a sensibilizzare l’intera cittadinanza sulla necessità di evitare sprechi e il conseguente utilizzo consapevole della risorsa.
Marcello Longhin