Il problema era il metodo di pagamento: non funzionava più la gettoniera per i ripetuti tentati furti così come la tessera cauzionata individuale e fino a poco tempo fa i pos – ma qui il problema era la mancanza di ricambi – tanto che ora Smat ha deciso di gestire i punti acqua attraverso card personalizzate che i consumatori dei venti distributori cittadini ottengono dal sito web della società. Ne sono già state acquistate quasi millecento, inviate a domicilio con una carica di dieci euro. I vertici della Società metropolitana acque Torino hanno riepilogato oggi pomeriggio ai consiglieri delle Commissioni Bilancio e Ambiente i dati dei punti acqua che prevedono costi di installazione di trentamila euro cadauno: sono 218 distribuiti in 159 Comuni del territorio metropolitano torinese – molti nelle aree montane – mentre a Torino sono venti ed erogano oltre sette milioni di litri l’anno con risparmi quantificati in quasi cinque milioni di bottiglie di plastica – per 185mila kg. di plastica sottratta all’ambiente – e oltre 860 tonnellate di CO2; i cittadini torinesi hanno risparmiato 1.100.000 euro usando il servizio. Ricordiamo infine che l’acqua naturale è distribuita gratuitamente nei chioschi mentre l’acqua frizzante è venduta a un costo simbolico di cinque centesimi per un litro e mezzo. E’ prevista – hanno precisato gli amministratori – una nuova convenzione Smat-Città di Torino ed è stato ricordato che sono 134 i Comuni soci dell’area metropolitana che stanno aspettando l’installazione del primo punto acqua.
Roberto Tartara