Un ‘Sorriso’ per famiglie e imprese indebitate

Quante volte ci è capitato di ascoltare vicende di incidenti imprevisti come un problema di salute oppure una dipendenza non soltanto lodupatica che pone amici e conoscenti nella condizione di indebitarsi. E se queste sono situazioni contingenti è diffusa la necessità di ricorrere ai prestiti anche solo per far quadrare i bilanci familiari con il rischio di trovarsi in grave difficoltà e sovraindebitati. A ricordare una delle criticità più diffuse del vivere contemporaneo sono i risultati della ricerca condotta lo scorso anno dalla Fondazione Don Mario Operti intitolata ‘Vite da debito’ che ha interpellato una cinquantina di aziende private piemontesi che assommano diciottomila dipendenti. Due aziende su tre hanno dichiarato di avere almeno un dipendente che ha ceduto il quinto dello stipendio; sono settecentocinquanta persone, il quattro per cento dei lavoratori impiegati spesso tra i quaranta e i cinquantacinque anni mentre sotto i quarant’anni ci si indebita meno ma per le difficoltà di accesso al credito dei giovani. Occorre ampliare l’educazione finanziaria di base, spesso manca la conoscenza dei meccanismi finanziari più semplici – in percentuale sono più indebitati gli operai degli impiegati – e rendere nota la situazione; nascondere il problema significa ampliarlo hanno spiegato i referenti della Operti. La Fondazione nata nel 2004 per scelta della Arcidiocesi di Torino ha tra i suoi obiettivi la diffusione della cultura finanziaria e si prefigge di fornire strumenti per risollevare le persone in difficoltà accompagnandole verso l’autonomia in tema di credito, abitazione e lavoro. Operti ha un osservatorio specifico sul tema dell’indebitamento: il Fondo ‘Sorriso’ nato nel ’20 per fronteggiare gli effetti sociali ed economici della pandemia che ha visto affluire un migliaio di persone con problemi di accesso al credito, morosità di affitti e utenze, indebitamento con soggetti finanziari. Un Fondo che oltre alle famiglie oggi aiuta anche le microimprese fino a cinque dipendenti e opera grazie all’aiuto di UniCredit e Intesa SanPaolo. L’indagine di ‘Vite a debito’ della Fondazione si è svolta con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, l’opera di Labins Laboratorio d’innovazione sociale e Aidp Piemonte Valle d’Aosta con la collaborazione di Scialuppa CRT e della Fondazione San Matteo ed è stata presentata a Palazzo civico alle Commissioni Lavoro e Ambiente. Ai lavori coordinati dal presidente Pierino Crema (Pd) sono intervenuti Conticelli – Ciampolini – Borasi – Ravinale – Pidello – Tuttolomondo – Santiangeli che hanno invitato la Fondazione a sviluppare ricerche analoghe nel comparto dei dipendenti pubblici. 

(Roberto Tartara)