Da domani 1°ottobre, lascio la redazione di CittAgorà come direttore responsabile.
Quando a fine 2016 mi fu chiesto di sostituire Remo Guerra, ideatore e primo direttore di questo periodico, si pensava a pochi mesi, giusto il tempo di risolvere questioni burocratiche e organizzative per poter scegliere il nuovo direttore. Il tempo, si sa, corre sempre più veloce di quanto si pensi.
Ora, con la nomina di Claudio Raffaelli, redattore storico di questa testata, il percorso si è finalmente compiuto e posso lasciare l’incarico a chi saprà, meglio di me, assumerne la guida.
Sono stato un direttore poco presenzialista, d’altronde la redazione ha sempre saputo assegnarsi le attività, in un lavoro che segue il ritmo, spesso incalzante, del Consiglio comunale e tutte le sue articolazioni.
Un impegno costante per garantire la presenza di chi possa riportare le discussioni e i progetti che le istituzioni democratiche sviluppano all’interno del Comune. Non è un lavoro facile: imparzialità e completezza, precisione e attenzione, devono poter offrire un prodotto giornalistico adeguato, frutto di un lavoro di squadra, di una grande sensibilità e conoscenza delle dinamiche politiche, e dell’uso di un linguaggio corretto, appropriato e comprensibile.
Tutte qualità che si ritrovano nei colleghi di CittAgorà e che sono certo continueranno ad essere la loro guida.
Non ho realizzato alcuni dei mie progetti iniziali; mancanza di tempo e di risorse non hanno consentito di offrire nuovi prodotti giornalistici: da una guida sul funzionamento del consiglio, per spiegarne i vari momenti che quotidianamente rappresentiamo ai lettori, alla realizzazione di dossier sui temi centrali del dibattito politico (bilancio, territorio, progetti…) che raccogliessero in modo organico, non meramente cronologico, il racconto quotidiano sviluppato su CittAgorà, e che potesse essere strumento di comprensione, anche con l’uso di infografica e dati.
E’, infatti, questa la nuova frontiera di un giornalismo attento allo sviluppo della tecnologia e delle aspettative dei lettori che può e deve essere utilizzato anche in un ambito , quello della comunicazione istituzionale, che erroneamente si ritiene ingessato.
Ma il dado è ormai tratto.
A CittAgorà l’augurio che continui ad essere il testimone obiettivo e puntuale del Consiglio comunale, e dunque, della nostra Torino.
A voi tutti, buona lettura.
Franco Carcillo