Ricordate con una cerimonia a Palazzo civico le Vittime del Terrorismo. Una iniziatifva che, ha ricordato la Presidente della Sala Rossa, non è soltanto un atto dovuto di commemorazione ma un impegno da parte delle Istituzioni nel creare un dialogo costante con i cittadini e con i più giovani in particolare, perché si crei sempre di più una cultura diffusa di legalità.
Ha ricordato come Torino abbia vissuto sulla propria pelle i cosiddetti anni di piombo, dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni. Una strategia di terrore messa in atto da organizzazioni eversive con l’intento di condizionare governi o corpi sociali per raggiungere obiettivi politici, ideologici e religiosi che ciclicamente torna ad incendiare le città fino al punto di diventare innesco di scenari di guerra.
Al saluto della Regione Piemonte e del Consiglio regionale, sono seguiti gli interventi di Giovanni Berardi, presidente Asevit (Associazione Europea Vittime del Terrorismo) che ha ricordato l’anniversario dei 41 morti solo nel solo anno 1974, oltre alle stragi del treno Italicus e di piazza della Loggia, Brescia, avvenute nello stesso anno. Il presidente dell’Aiviter (Associazione Italiana Vittime di Terrorismo) ha chiesto un momento di raccoglimento per tutte le vittime di organizzazioni eversive, dagli anni di piombo, fino a coloro che sono morti nella strage del Bardo.
Da lui il rinnovato appello perché a Torino si realizzi un monumento che possa onorare tutti coloro che hanno perso la vita servendo lo Stato. Una richiesta che ha trovato consenso nelle parole della Vicesindaca, intervenuta in chiusura di cerimonia, che ha evidenziato come la Città sia alla ricerca di un luogo che rappresenti in maniera visibile e tangibile il ricordo di tutte le Vittime del terrorismo.
F.D’A.