Un aspetto poco conosciuto di Alberto Moravia è la sua passione per le arti visive, la pittura in particolare, che declina in vario modo, attraverso articoli di critica sulla Gazzetta del Popolo e il Corriere della Sera o contribuendo alla redazione dei cataloghi di artisti con cui condivideva, nel secondo dopoguerra, ambiente e luoghi di lavoro e confronto.
Per approfondire questo aspetto del grande scrittore, protagonista assoluto della vita artistica e intellettuale del nostro Paese, la Galleria d’Arte moderna, in collaborazione con il Circolo dei lettori e il Museo Nazionale del Cinema di Torino, ha realizzato la mostra “Alberto Moravia. Non so perché non ho fatto il pittore” curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal nel contesto del progetto “Nato per narrare. Riscoprire Alberto Moravia”. La mostra, allestita nello spazio Wunderkammer, è stata inaugurata ieri mattina e resterà aperta al pubblico fino al 4 giugno prossimo. Propone una selezione di opere di artisti stimati dallo scrittore oltre ad una trentina di opere provenienti dalla Casa museo Alberto Moravia di Roma e da raccolte private. Non mancano dipinti e disegni conservati alla GAM.
All’inaugurazione era presente, in rappresentanza della Città, la presidente della commissione Cultura Lorenza Patriarca che, nel suo saluto, ha sottolineato l’importanza di questo evento che dimostra, ancora una volta, la capacità della nostra città di ibridare i linguaggi artistici e di mettere in campo la collaborazione fra soggetti diversi con l’obiettivo comune di realizzare eventi culturali di livello.
Marcello Longhin